ANNO 14 n° 107
Tarquinia perde
ostetricia e ginecologia
L'attivitą del reparto trasferita a Civitavecchia, resta solo la ''Casa del Parto''
11/02/2015 - 00:00

TARQUINIA - L'ospedale di Tarquinia perde il reparto di ostetricia e ginecologia, così com’è stato finora. Tutti gli specialisti ginecologici saranno trasferiti nelle prossime settimane nell'ospedale San Paolo di Civitavecchia. Contestualmente, il reparto tarquiniese sarà trasformato in ''Casa del parto''.

E' quanto prevede l'accordo sottoscritto ieri dal direttore generale della Asl di Viterbo Macchitella e dal parigrado della Asl RmF Giuseppe Quintavalle, alla Regione Lazio. Il protocollo prevede la creazione del Polo ostetrico-ginecologico del litorale nord di Roma attraverso il pieno raccordo funzionale - operativo tra gli ospedali di Tarquinia e Civitavecchia.

Secondo Quintavalle, l'intesa era l'unica strada percorribile per sanare una duplice anomalia, giacché nessuno dei due ospedali, con i rispettivi parti annuali (390 per Tarquinia e 240 per Civitavecchia) erano in grado di raggiungere lo standard minimo di sicurezza previsto dall'Organizzazione mondiale della sanità: almeno 500 parti l'anno. ''In siffatta situazione - spiega Quintavalle - era concreto rischio di chiusura per entrambi i reparti, peraltro illogica e improponibile in considerazione del complesso quadrante territoriale di riferimento''.

Ad avviso di Quintavalle, che ha parlato di ''massima intesa con Macchitella'', era indispensabile unire le forze per raggiungere l'obiettivo primario: ''La sicurezza e l'efficienza per i tanti utenti di un territorio tutto sommato contiguo''.

Infine, il manager della Asl RmF ha annunciato di aver già intrapreso una serie di azioni volte ad assicurare nell'ospedale San Paolo il miglior contesto operativo possibile: sono già iniziati i lavori di ristrutturazione e ampliamento delle sale parto e molto presto sarà ristrutturato l'intero reparto di ostetricia e ginecologia.

Soddisfazione giustificata quella di Quintavalle. Ma cosa pensano dell'accordo i cittadini di Tarquinia e dintorni e il sindaco Mauro Mazzola, che ha sempre indossato l'elmetto e imbracciava lo schioppo ogniqualvolta sentiva solo nominare il reparto di ostetricia e ginecologia di Viterbo? Di là di tutto, resta la cruda realtà: ancora una volta un pezzo di sanità viterbese è immolato a favore della provincia di Roma.






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