ANNO 14 n° 111
Tanto sport e il caloroso abbraccio tra Lotito e Camilli
Il premio Calabrese a Soriano
29/05/2018 - 19:19

SORIANO NEL CIMINO - Terminato anche quest'anno il pomeriggio dedicato al Premio Calabrese. Ad aprire la manifestazione, che è giunta alla settima edizione è stato l'organizzatore Antonio Agnocchetti che ha anticipato le varie premiazioni e le presenze conosciute.

Tanti i personaggi dello sport accorsi nella Tuscia, dal mondo del giornalismo a Claudio Lotito, presidente della Lazio. Proprio lui, è stato uno degli ultmi ad arrivare salutato dalla folla e dal palco. Un personaggio particolare e noto in televisione per la sua focosa presenza calcistica. Proprio come un altro dei grandi invitati, Maurizio Sarri che riceverà ugualmente la ''Castagna d'oro''. Prima del patron biancoceleste, hanno calcato il palco Marco Cherubini e una delle voci più famose del pallone: Massimo Marianella. Si è parlato di calcio e si è parlato della Nazionale che ieri ha esordito nel suo nuovo assetto dopo la delusione mondiale. Tanti i pareri su un Balotelli rigenerato, ma da tenere sotto controllo. Premiato anche lo scrittore Federico Moccia che rivela: ''Spesso ho presentato libri qui. Mio papà era di Viterbo, poi è venuto a Roma''.

L'atteso momento di Claudio Lotito è arrivato verso le 19.00, il suo è stato un intervento in pieno stile dettato dal personaggio. Un monologo: 'La mia presenza qui è legata a un rapporto di amicizia con Agnocchetti. Quando la situazione della Lazio era gravissima lui mi stava sempre vicino. L'aspetto sportivo è legato a fattori imponderabili, anche se ci siamo levati qualche soddisfazione. Quando sono entrato c'era l'assioma del più spendi e più vinci, io l'ho ribaltato. Ho anche portato la Var e la gol line technology. Stiamo cercando di rendere migliore questo sport perché il principio fondamentale è che deve vincere il merito, nel calcio non si può fingere. I fatti stanno sotto gli occhi di tutti, come i bilanci che sono pubblici'.

Il sindaco di Soriano, di fede nerazzurra, non si è tirato indietro nel domandare al presidente laziale un pensiero su De Vrij: 'Sapevamo che de Vrij aveva un accordo con l'Inter, ma abbiamo avuto fiducia nella serietà del giocatore nello schierarlo, e fatalità quel giocatore ha fatto degli errori. Le scelte le abbiamo fatte noi, Inzaghi e io. L'Inter avrebbe dovuto evitare di mettere in difficoltà le persone'. Sul palco un altro presidente, Piero Camilli, che si lascia ad un sincero abbraccio con il collega.







Facebook Twitter Rss