VITERBO – Inchiesta Anubi, notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 18 dei 37 finiti nell’inchiesta, per gli altri è stata avanzata richiesta di archiviazione. Lo scorso maggio la chiusura della rete, che mise in evidenza l’esistenza a Belcolle di un vero e proprio sodalizio d’affari sul caro estinto.

La vicenda ha coinvolto titolari di agenzie funebri e personale in servizio presso la camera mortuaria di Belcolle. Personale che avrebbe intascato un giro di mazzette del valore di 40 euro a decesso segnalato alle imprese funebri del giro. In questa maniera quest’ultimi avevano più probabilità di aggiudicarsi il funerale a dispetto della concorrenza. Secondo quanto emerso dalle indagini ognuno dei ''segnalatori'' riusciva a fine mese a guadagnare un extra bonus di 1500 euro. A sollevare la questione i titolari delle agenzie fuori dal cartello criminale, che avrebbero raccontato il tutto al direttore sanitario. Anubi, inchiesta condotta dal pubblico ministero Paola Conti, è partita proprio da un esposto del direttore sanitario.

Sono seguiti mesi di intercettazioni ambientali e riprese, con cui sarebbero state raccolte prove inequivocabili della vicenda. Prove soprattutto video, con il personale dell’ospedale ripreso mentre intascava le mazzette. L’accusa per i titolari di agenzia è corruzione. Il personale della camera mortuaria coinvolto avrebbe agevolato le agenzie nell’affare anche concedendo le camere mortuarie più grandi e aperture fuori dagli orari prestabiliti.

Gli accusati hanno venti giorni di tempo per presentare o le memorie difensive o la richiesta di essere interrogati dal pm. Rimangono nel registro degli indagati: Floriano Franklin Canela, Fabrizio Valeriani, Luigi Palanca, Carlo Eleuteri, Claudio Eleuteri, Alessandro Cecchini, Francesco Pandolfi, Enzo Bagni, Giuliano Casciola, Alfonso De Alessandris, Emiliano Pugliesi, Pierluigi Leoni, Nazareno Cerqueti, Francesco Berna, Federico Piergiovanni, Maurizio Faziolu, Franco Gregori, Mauro Balestri.