ANNO 14 n° 116
''Tamponi dopo 2 settimane e solo su una parte del personale, perché?''
Sul caso di Villa Immacolata interviene Filippo Mario Perazzoni (Nursing Up), chiedendo spiegazioni alla Asl
04/04/2020 - 06:31

VITERBO - Il segretario del sindacato Nurisng Up chiede chiarimenti su come la Asl ha gestito il caso di Villa Immacolata, dal giorno in cui è emerso il primo caso di positività al Coronavirus.

''Il 16 marzo la prima contagiata effettuava il suo ultimo turno di lavoro prima di ammalarsi - scrive Filippo Mario Perazzoni, cercando di ricostruire i fatti -. Dopo pochi giorni, la poveretta peggiorava, trascorsa una settimana veniva intubata e lo è tutt’ora. Durante questo periodo tutte le persone esposte probabilmente al contagio hanno più o meno circolato tranquillamente nella struttura, ma anche nello spogliatoio comune, alla timbratura, in palestra. Da quello che mi risulta, i tamponi sono stati fatti due settimane dopo le notizie del primo contagio e il campionamento ha riguardato solo i pazienti e gli operatori del reparto coinvolto dove sono stati individuati 6 positivi (la metà operatori). Non sembra che siano stati effettuati tamponi sul resto del personale o sui famigliari e sui parenti a casa, sembrerebbe addirittura neanche ai parenti del primo caso''.

''Penso - conclude Perazzoni - che sarebbe il caso di avere alcune risposte da parte della Asl''.






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