ANNO 14 n° 110
Talete: 10 milioni di bollette non pagate
Giro di vite della società contro gli utenti morosi, in arrivo i sigilli ai contatori
21/06/2019 - 03:01

VITERBO - Nessuno sconto per i morosi. Talete passa al ''contrattacco'' e proprio in questi giorni avvia una massiccia campagna di recupero crediti. Ammonterebbe complessivamente a circa 10milioni di euro il credito vantato dalla società verso gli utenti che non hanno pagato le bollette. L’offensiva è stata sferrata in queste ore con una campagna straordinaria contro i morosi.

Il giro di vite riguarda per il momento 21 dei 31 comuni soci della spa, ma si allargherà anche ad altri. Sarebbero circa 15mila i solleciti di pagamento già partiti. Tra i soggetti che non hanno pagato le bollette ci sono sia privati che aziende ed enti. Nelle prossime settimane le squadre straordinarie di Talete sigilleranno utenze. Dopo il distacco, per ottenere il riallaccio sarà necessario saldare tutto il debito (pagando inoltre 100 euro per le operazioni). Saranno salvaguardate le famiglie disagiate in carico ai servizi sociali.

Del resto la linea dura di Talete non è nuova. Già nei mesi scorsi con la campagna ''ordinaria'' su Viterbo sono stati sigillati 1300 contatori. Il primo distacco ''eccellente'' nella città dei Papi lo ha subìto la Maco-Larus. Talete ha chiuso i rubinetti per le bollette insolute, determinando la chiusura anche della piscina comunale e dando il via a tutta la vicenda ormai nota dell’uscita della società dalla gestione della piscina comunale e l’affidamento temporaneo alla Federazione Italiana Nuoto.

Intanto oggi alle 17 il Comitato ''Non ce la beviamo'' terrà un’assemblea pubblica in cui spiegherà la sua proposta di alternativa a Talete. Insieme ai comitati locali della provincia, in collaborazione con il Coordinamento regionale Lazio e il coordinamento degli enti locali per l’Acqua Pubblica hanno elaborato una proposta per sottrarre il servizio idrico dalle logiche partitiche e privatistiche e per restituirlo alla sua naturale gestione, quella pubblica. ''Siamo convinti – dice il comitato ‘’Non ce la beviamo ‘’ che l’alternativa esista e che ci siano gli strumenti per realizzarla insieme''.





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