ANNO 14 n° 116
Talete, Non ce la Beviamo: ''La misura č colma, i comitati pronti alla mobilitazione''
23/05/2019 - 09:37

Riceviamo e pubblichiamo da P. Celletti e F. Lombardi per il Comitato Non Ce la Beviamo

VITERBO - A che gioco si divertono gli amministratori di Viterbo? Lo scaricabarile o il gioco delle tre carte ?

Solo cinque giorni fa il Comune di Viterbo, quale massimo azionista della Talete Spa , si è ''affannato'' a nominare un CdA anche al rischio di spaccare la maggioranza, e poi oggi pignora i conti della società? Ciò fa presupporre che già cinque giorni fa, ad un passo dalle elezioni amministrative, il giochetto era già stato studiato.

A chi richiede quei soldi che lo stesso Comune ha ''incautamente'' prestato alla Società sapendo bene che non possono essere restituiti? E' forse la manovra per regalare tutto il pacchetto del servizio idrico ad ACEA sotto una finta azione di risanamento pagata dai cittadini ?

Diviene oramai sempre più evidente la necessità di ritornare ad una politica seria e responsabile che affronti la gestione del servizio idrico nella nostra provincia. Nel frattempo il Comitato Non ce la Beviamo sta promuovendo in tutta la provincia iniziative contro la privatizzazione dell'acqua ed il superamento della Talete o di qualunque altra forma di Società per Azioni, costruendo un percorso condiviso con le comunità locali.

Le prime assemblee, Farnese e Gallese, ed il grande interesse e partecipazione al dibattito, dimostrano come la volontà dei cittadini sia determinata ad affermare che occorre sottrarre dalle logiche del mercato e del profitto la gestione di un bene comune che è pubblico per sua natura.

Le assemblee si sono espresse contro il modello di gestione Talete Spa e contro qualunque altro modello di gestione privatistica che estrometta la gestione del servizio idrico dal territorio e dalla comunità a cui appartiene.

Il Comitato Non ce la beviamo esprime la propria soddisfazione per la risposta che sta ottenendo nei vari paesi della provincia e ,insieme ai comitati che si stanno formando, lancia la proposta di un coordinamento provinciale di lotta in grado di costruire una forte mobilitazione capace di imporre l'attuazione della Legge 5 del 2014 per la ripubblicizzazione dell'acqua nel nostro territorio e il superamento di forme di gestione privatistiche come Talete o di qualunque altra Società di diritto privato.

La misura è, ormai, colma. Se la via intrapresa dalla politica locale è quella di percorrere ancora la strada della privatizzazione tradendo definitivamente la volontà dei cittadini, il Comitato è pronto alla mobilitazione con ogni forma di protesta, dalle manifestazioni in piazza, ai picchetti permanenti fino ad arrivare, se dovesse occorrere, ad atti pacifici ma di disobbedienza civile.

 

COMITATO NON CE LA BEVIAMO






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