ANNO 14 n° 88
Talete, il solito buco nell'acqua
I sindaci non decidono e rinviano
La protesta dei lavoratori
26/08/2015 - 13:30

VITERBO - Un buco nell'acqua. L'assemblea dei soci Talete dura poco più di 10 minuti e si chiude con un nulla di fatto. L'ennesimo. Passa all'unanimità la proposta del presidente dell'Ato Mauro Mazzola di sospendere l'esame del bilancio in attesa di chiarimenti da parte del collegio dei sindaci revisori, del consiglio di amministrazione della società idrica, della Regione e dell'autorità sull'energia. I conti e la due diligence restano sullo sfondo. Se ne riparlerà chissà quando...

Fuori i lavoratori arrivati spontaneamente e in attesa di ricevere qualche buona notizia restano attoniti. I rappresentanti sindacali cercano di spiegare cosa è successo, ma l'amarezza e la delusione sono palpabili. E soprattutto aumentano le preoccupazioni: il rischio concreto che gli stipendi possano non essere pagati viene evocato a più riprese.

Dunque, accade quello che si temeva: di fronte a numeri e cifre che spaventano e con una situazione contabile che definire preoccupante è proprio il minimo, i sindaci rinviano a data da destinarsi ogni possibile intervento. Mazzola rassicura sulle intenzioni: ''C'è in tutti la volontà di non disperdere il patrimonio di Talete, ma abbiamo bisogno di maggiori informazioni prima di prendere qualunque tipo di decisione''. Decisamente più dura la posizione dei sindaci di centrodestra che preparano e presentano un documento in cui si esprimono forti critiche verso il documento contabile: non sarebbero stati registrati crediti vantati da Talete verso i comuni di Civita Castellana e Viterbo per un somma di circa 2 milioni di euro, manca il parere del collegio sindacale e quello dell'Ato. In più, una pesante critica ai vertici dell'azienda, rei di non aver stilato il bilancio secondo le norme vigenti. La conclusione però non cambia: anche gli esponenti del centrodestra votano per una nuova assemblea.

E adesso che succede? Impossibile prevedere gli sviluppi della vicenda. Probabile che si aspetti un cenno dalla Regione, intanto bisognerà mandare avanti la gestione corrente: assicurare il servizio, pagare i fornitori, corrispondere le spettanze ai dipendenti... Tutto quello a cui è chiamata un'azienda come Talete, ma senza certezze sul futuro sarà possibile?





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