ANNO 14 n° 88
Suona la campanella,
tutti in classe
Nella Tuscia l'apertura del nuovo anno coinvolge 50mila persone
13/09/2012 - 04:00

VITERBO -  Sfiorerà le 44mila unità il numero delle persone, tra alunni, studenti, insegnanti e personale della scuola, che stamattina rientrerà tra i banchi in attesa della prima campanella.

Se consideriamo che, specialmente i bambini delle scuole elementari e dell’infanzia, saranno accompagnati da genitori (con magari nonni al seguito), l’inizio dell’anno scolastico comporterà nel territorio provinciale il riavvio di flussi  sociali, relazionali, economici e di viabilità pubblica e privata di decine di migliaia di persone. Un vero e proprio esercito.

Dopo un avvio soft, in cui alcuni istituti hanno preferito iniziare le lezioni con due giorni d’anticipo per poter usufruire del ponte del 1° maggio, oggi l’anno scolastico inizia ufficialmente per tutti e secondo il calendario stabilito dalla Regione Lazio.

La fotografia della scuola viterbese rispecchia l’andamento nazionale, dopo i tagli compiuti dal ministro Gelmini. A risentirne saranno così, come del resto lo scorso anno, i posti di lavoro in meno per docenti, collaboratori scolastici e amministrativi.

Ma, soprattutto, ne risentiranno alunni e studenti, con l’innalzamento del numero nelle classi e con altri mille problemi legati alla drastica riduzione di fondi per progetti e servizi. Già lo scorso anno si registravano casi di scuole in cui le stesse famiglie provvedevano a comprare materiale scolastico e addirittura igienico da portare a scuola. E anche quest’anno, tutto lascia presagire che questa tendenza  continuerà.

Ma i disagi più grandi saranno per alunni e studenti portatori di handicap e per le loro famiglie. La scure dei tagli si è abbattuta anche sugli insegnanti di sostegno e in questo caso, come purtroppo è facile intuire, i problemi diventano ancora più gravi e per certi versi drammatici. In provincia di Viterbo, va detto, alcune situazioni, particolarmente delicate, sono state fronteggiate in deroga agli organici, ma il quadro complessivo è ancora insufficiente in base al le richieste e  alle esigenze segnalate dalle scuole.

Ed ecco allora i numeri per  scattare un’istantanea sulla scuola della Tuscia: 39.860 studenti, 3.310 insegnanti, 1.024 tra collaboratori scolastici e amministrativi, 1.876 classi.

Da punto di vista analitico saranno 7440 i bambini che frequenteranno la scuola dell’infanzia: 6.578 nelle classi (243) a orario normale (mattina e pomeriggio) e 862 nelle 45 classi a orario ridotto, cioè solo antimeridiano. Per loro lavoreranno 575 insegnanti, tra cui 44 di sostegno.

Nella scuola primaria gli insegnanti saranno invece 1.063 per 12.534 bambini. La maggiora parte degli alunni (11.117) frequenterà scuole a tempo normale, per cui sono state attivate 354 classi; gli altri 1417 sono distribuiti sulle 67 classi attivate a tempo pieno.  Gli insegnanti di scuola elementare sono 862 su posto comune, 180 di sostegno, 20 di lingua inglese e uno di scuola carceraria istituita a Mammagialla.

Si passa dunque alla scuola secondaria di primo grado dove i ragazzi iscritti per l’anno scolastico appena iniziato sono 7.337. Nelle 354 classi a tempo normale lavoreranno 645 insegnanti, nelle restanti 32 classi a tempo prolungato i docenti saranno 98.

Nelle scuole secondarie di secondo grado: si registrano 12.549 studenti, a fronte di 929 insegnanti “spalmati” in 562 classi presenti in tutti gli istituti di scuola superiore della Tuscia.

Saranno, infine, 48 i direttori amministrativi, 235 gli assistenti amministrativi, 64 gli assistenti tecnici e 677 i collaboratori scolastici.

A tutti questi numeri, che danno il senso delle dimensioni della scuola viterbese, vanno aggiunti alunni, professori e amministrativi degli istituti paritari e privati. Una realtà, questa, significativa soprattutto nel capoluogo.

Otto e trenta, prima campana.





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