ANNO 14 n° 88
''Sui treni uomini trattati come bestie''
I pendolari della Viterbo-Roma scrivono alla Corte europea dei diritti
01/10/2017 - 07:40

VITERBO – ''Sulla linea Viterbo–Civita Castellana–Roma gli uomini sono trattati peggio delle bestie''. Il Comitato pendolari della ferrovia Roma Nord scrive alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. ''Abbiamo spedito il ricorso per denunciare con dovizia di particolari le scandalose e disumane condizioni in cui spesso viaggiamo – spiegano i componenti del Comitato – e per far sapere a chi di dovere che i pendolari meritano attenzione''.

Una denuncia e insieme un appello accorato affinché qualcuno ascolti la quotidiana odissea di chi viaggia sulla linea gestita dall’Atac e di proprietà della Regione Lazio. Una lettera che arriva dopo anni di esposti, richiami e denunce rimasti inascoltati e soprattutto senza che mai qualcuno trovasse una soluzione a ciò che rende impossibile affrontare una normale giornata di lavoro o di studio in tranquillità per quasi 100 mila utenti.

Continui ritardi, cancellazioni improvvise delle corse, diminuzione del 50% delle tratte nel periodo estivo e quando si riesce a salire sul treno la situazione non migliora. ''Su quei treni non ci sentiamo sicuri – si legge infatti nella lettera inviata a Strasburgo -. Viaggiamo senza aria condizionata e servizi igienici, non ci sono nemmeno le dotazioni minime di legge per trasportare disabili, carrozzine e passeggini. I nostri sono treni da rottamare e che invece viaggiano in condizioni al limite di legge. Non possiamo continuare a rischiare l’incolumità fisica tutti i giorni, pagando anche biglietti e abbonamenti. Siamo vicini al collasso del servizio''.

Una situazione questa che va avanti e peggiora da anni tanto da spingere i pendolari a sentire lesi i propri diritti. Per queste ragioni, esasperati, il Comitato dei pendolari ferrovia Roma Nord ha deciso di rivolgersi proprio alla Corte dei diritti dell’uomo.

''Quello che chiediamo – scrivono – è di far prendere provvedimenti, anche agendo presso il Governo italiano, verso l’ente gestore Atac spa e l’ente proprietario della ferrovia Regione Lazio affinché i diritti dei cittadini e utenti vengano tutelati: non possiamo pensare che nel 2017 ci sia un servizio pubblico erogato così male. Desideriamo – concludono nella lettera inviata a Strasburgo – che si apra un’indagine e che si verifichino le condizioni in cui viaggiano i passeggeri italiani, in particolare quelli della linea ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo, siano adeguate e rispondano ai principi di dignità e rispetto dell’essere umano con tutte le necessarie conseguenze e azioni da parte vostra''.

''Come abbiamo sempre fatto andiamo avanti da soli – fanno sapere poi dal Comitato - . Tanto il politico passa, il pendolare resta''.






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