ANNO 14 n° 88
''Sul progetto di Villa Giustiniani al Fai vogliamo vederci chiaro''
I consiglieri comunali
20/06/2017 - 13:12

BASSANO ROMANO – Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali di Bassano Romano Alfredo Boldorini, Luigi Quaglia, Carlo Pellegrini, Tamara Sernacchioli:

Nonostante i soliti ed ormai consueti toni trionfalistici la privatizzazione di Villa Giustiniani non ci convince affatto sia nella forma che nella sostanza. La giunta Maggi, con un’operazione ristretta a pochi intimi, concede disco verde per la ''svendita'' del principale gioiello storico architettonico bassanese. In barba alle più elementari regole di confronto sia democratico che istituzionale gli otto consiglieri di maggioranza, addirittura con una semplice delibera di giunta, siglano un protocollo d’intesa con il Fai per la concessione di Palazzo. Incuranti del principale organo comunale, Maggi e soci, non hanno sentito minimamente il bisogno di coinvolgere in questa importantissima ed epocale scelta il consiglio comunale in modo ufficiale dove, lo ricordiamo – per l’ennesima volta - ai nostri giovani amministratori, siedono i rappresentanti della cittadinanza tutta. Qualche tempo fa – sull’argomento - ci era stata data solo una semplice comunicazione a voce sul bando pubblico per l’individuazione di enti non lucrativi cui affidare la gestione della Villa. Nulla più. Depauperare – per l’ennesima volta - il ruolo del consiglio comunale in questo modo lascia davvero di stucco. Che la giunta Maggi abbia preso letteralmente un abbaglio, poi, è dato anche dalla levata di scudi degli stessi esponenti dei partiti che appoggiano la coalizione di centro sinistra, i quali, a quanto emergerebbe dai tanti commenti dai toni interlocutori, hanno, in qualche modo, preso le distanze dal modo grossolano con cui è stata data via libera all’operazione. Trionfare per la cessione ai privati di Palazzo Giustiniani? Ma se per decenni si è lottato per consegnarlo allo Stato? E se dietro a questa manovra si celasse un autentico declassamento? In fin dei conti il FAI disporrà d’ora in avanti in toto di Villa Giustiniani con personale (volontari) non pagato, con i suoi tempi, i suoi modi.

Insomma, non c’è che dire: un autentico pasticcio. A suffragio di questa tesi c’è il fatto che lo stesso vice sindaco Pierallini, di Rifondazione Comunista, si è dovuto giustificare pubblicare con una clamorosa marcia indietro per alleviare le proteste dei suoi stessi compagni di partito. Questa manovra non è sfuggita ai cittadini bassanesi che si stanno effettivamente domandando sulla bontà della scelta operata dai comunali. Che, anche in questo caso, l’ennesimo, hanno mistificato clamorosamente la realtà facendo credere chissà cosa. Un must collaudato per gli inquilini di Piazza Umberto I. Per usare un paragone calcistico, Maggi si è venduto la retrocessione in serie B come la conquista della Champions. Più o meno. Per non parlare dell’evidentissima spaccatura nonché del disagio sottopelle provocato dalla vicenda Palazzo, in seno ovviamente alla maggioranza.

Questo per quello che concerne l’aspetto sulla forma.

Sul piano squisitamente sostanziale è ovvio che la convenzione altro non è che un accordo di massima dove le parti si danno una reciproca intesa su alcuni punti. Era del tutto prevista la concessione del ticket gratuito ai residenti e agli studenti dei plessi scolastici insistenti in loco, era del tutto previsto la concessione degli spazi per i ''Mercatini del ‘600'' – rievocazione storica proprio del periodo di massimo splendore dei ''Feudo Bassani'' e quindi di quello che fu il punto di riferimento dell’epoca, erano previste altre concessioni del tutto scontate a priori. Guai – anzi - a non portarle a casa. Qui si trionfa per il minimo sindacale. Incredibile!

Invece di fare la parte da leone, di battere, i cosi detti, pugni sul tavolo, sembrerebbe che ''l’agnello Maggi'' abbia accettato passivamente le condizioni imposte dal Fai.

In ultima battuta, poi, lascia qualche perplessità la concessione del Fai degli appartamenti ''Anguillara'' situati al primo piano per lo svolgimento dei consigli comunali visto che lo stesso Comune si dovrà fare carico delle spese vive. A parte il fatto che l’Assise comunale non si è mai riunita lì – e mai lo farà - ma ogni seduta avrebbe un costo non indifferente tra sistemazione sala, organizzazione, spese per pulizia, spese per il riscaldamento, spese per apertura-chiusura del personale di sorveglianza ecc.

Ma il vero punto nodale è rappresentato dal progetto globale di Villa Giustiniani: quale sarà, in altre parole, il business plan? Quale sarà il piano di rilancio? Quali saranno le risorse, gli interventi, le eventuali ricadute occupazionali messe in campo dal Fai e tutto il resto per la valorizzazione a tutto tondo della Palazzo e del parco? Perché gioire su un mero accordo di programma? Perché a noi quattro consiglieri comunali non c’è stata data la possibilità di partecipare attivamente a questa scelta? Perché ci è stata solo notificata a voce una semplice ''velina'' su un tema così importante?

Perché sviare i cittadini postando un semplice link di una testata giornalistica online e pubblicare il testo della convenzione solo dopo le vibranti proteste della cittadinanza? Perché andare a ricercare a tutti i costi sempre e comunque i toni sensazionalistici quando l’operazione nazionale è stata letteralmente un disastro (il bando di molte residenze storiche è andato deserto) e quella locale desta molte perplessità? Far passare un messaggio alla popolazione sfarzoso, simile per importanza ad un imminente ''sbarco sulla luna'', un semplice e scontato nei contenuti protocollo d’intesa ci sembra francamente fuori luogo.

A questo punto, nel condannare l’operato della giunta Maggi sulla gestione Palazzo, auspichiamo, per senso di responsabilità, un serio e ponderato intervento di rilancio di Villa Giustiniani, simbolo questo di generazioni di bassanesi, molti dei quali hanno lottato – incatenandosi persino ai cancelli - per preservarlo e per favorire, negli anni addietro, il passaggio al Ministero sicuri in un degno approdo. Ora, al contrario, su iniziativa ministeriale, sotto la passiva giunta Maggi, è stato nuovamente riconsegnato in mani private. Perché gioire?






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