ANNO 14 n° 110
Sui ''dinosauri'' viterbesi
meteorite o meteora?
di Arsenico Lupin
18/02/2013 - 04:00

di Arsenico Lupin

VITERBO – Chiunque pensi che da domenica prossima lo politica ci lasci orfani, si rincuori: a maggio a Viterbo ci sono le elezioni comunali che, già da ora, stanno tenendo banco anche più delle politiche.

E forse è un bene, non fosse altro perché sono rimaste le uniche elezioni in cui i cittadini si sentono in qualche modo coinvolti e partecipi.

I disastri del Porcellum sono sotto gli occhi di tutti. Solo Mazzoli, Contardo e Bartoletti, stanno lasciando traccia di questa campagna elettorale. Chi sa di essere sicuramente eletto o sicuramente non eletto già pensa ai giochi del dopo voto. E qualcuno si stupisce ancora che una candidata della Lombardia invece che stare nel suo collegio stia a Viterbo? O che un candidato del Lazio vada magari a fare campagna elettorale in Sardegna? Ma soprattutto: qualcuno si stupisce ancora che sia solo Grillo a riempire le piazze, così come farà anche giovedì prossimo a Viterbo?

Dunque, veniamo a noi e alla settimana politica che ci siamo lasciati alle spalle.

FRONTINI: GIOVANE SI’ MA ANCHE… CHIARA

Non c’è nulla da fare. I… Rossi non fanno per lei. Chiara Frontini ci ha provato, forse ci ha creduto, probabilmente ha sacrificato pure la possibilità di fare scelte diverse e magari anche qualche amicizia. Ma alla fine si è dovuta arrendere: Filippo Rossi annuncia la sua candidatura a sindaco e lei lo saluta; bye bye Filippo. “Rossi con questa sua decisione – ha detto la Frontini - ha tradito il desiderio di confronto e partecipazione, imponendo la sua candidatura. Avevamo chiesto a Rossi di misurarsi col consenso e con la città, evidentemente non si è sentito pronto. Scegliere i candidati in pubblico, tra i viterbesi, sulla base di un programma elettorale comune, non nelle segrete stanze per decidere chi-fa-cosa: questo lo spirito che animava la proposta delle primarie civiche. Viterbo 2020 non sosterrà Filippo Rossi perché la sua scelta ricalca le logiche autoreferenziali e compassate dei vecchi partiti, diventandone irrimediabilmente una brutta copia. Continueremo a lavorare per una vera alternativa di rinnovamento e discontinuità, basata su idee e programmi, prima che su poltrone e personalismi’’. Chiara no? Sì, Chiara.

FILIPPO ROSSI: METEORITE O METEORA?

L’ideatore di Caffeina ha rotto gli indugi e per non finire sulla graticola ha accelerato i tempi della sua discesa in campo come candidato sindaco di Viterbo. Un candidato della Lista Monti, Giacomo Barelli, si è schierato con lui, gli altri che fanno riferimento al Professore non sembrano avere la stessa fretta. Rossi dal canto suo ha già dichiarato cosa farà, ovvero estinguere i dinosauri della politica viterbese: Gigli, Sposetti, Fioroni. Riuscirà ad avere lo stesso impatto del meteorite di 65 milioni di anni fa? Lo diranno i viterbesi a maggio. Ma nel frattempo il suo annuncio ha avuto l’effetto di perdersi per strada Chiara Frontini, una possibile compagna di viaggio. Per lei, evidentemente, è stato solo una meteora.

GIGLI, IL CIVICO

Domani Gigli ha convocato i suoi e solo lì si saprà la sua linea dopo lo strappo con l’Udc. Ma intanto Arsenico Lupin non sarebbe quel bifolco che è se non riportasse anche qualche gossip. E su Gigli gli ultimi rumors riportano di un uomo più battagliero che mai, in procinto di accreditarsi come ‘’civico’’, se non proprio come montiano. Il che gli consentirà di appoggiare la candidatura di Leonardo Michelini alle comunali ma anche di avere intere praterie per appoggiare Zingaretti alle regionali. Per chiunque altro sarebbe un’esercitazione di equilibrismo da far venire le vertigini. Livio Treta, di area Udc, ha già fatto la sua scelta civica in Consiglio comunale e lo ha bruciato sul tempo. Ma non sembra questo, almeno per Gigli, un ostacolo insormontabile.

GABBIANELLI LUNGO IL FIUME

Sembra che in passato, per la verità non recentissimo, Gabbianelli abbia bussato alla porta di Storace. A giudicare dai risultati pare che non gli abbia risposto nessuno ma, si sa, in politica le malignità sono all’ordine del giorno. E allora, visto che l’ex sindaco ha ancora le mani libere, pare stia facendo un pensierino per dare una mano al progetto civico di Leonardo Michelini. Più che un ‘’favore’’ a Fioroni e Gigli, potrebbe essere la sua ultima sosta lungo il fiume, in attesa che passi… la fascia tricolore di Marini.

SERRA E VALERI: COSI’ DISTANTI, COSI’ VICINI

Francesco Serra si è già candidato alle primarie del Pd-Sel (per ora) e Raffaella Valeri lo potrebbe fare tra breve. L’uno si rifà al sindaco di Firenze, tanto da definirsi ‘’il Renzi della Tuscia’’, l’altra si rifà alla cosiddetta società civile ed è la ‘’pasionaria’’ che fa battere il cuore di Sel. Arsenico semplifica, questo è vero, ma si sarebbe aspettato dai due un po’ più di calore. Il Serra visto al teatro tenda è sembrato soltanto un lontanissimo conoscente del Renzi che infiamma le platee, mentre la Valeri che da sindaco vorrebbe attuare lo Statuto delle studentesse e degli studenti, con tutto il rispetto, non sembra ancora entrata a pieno nelle problematiche della città. Si può fare di più, diceva la canzone. Non vi sembra fratelli?






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