ANNO 14 n° 89
Stupro al pub, Licci e Chiricozzi non hanno ancora risarcito la vittima
Mancano all'appello i 20mila euro promessi in aula. La parte civile rilancia e ne chiede 300mila
16/01/2020 - 07:06

VITERBO – (b.b.) Dei 60mila euro che il giudice Elisabetta Massini ha definito ''cifra congrua’’ per il risarcimento del danno morale alla 37enne stuprata e filmata all’interno dell’Old Manners Tavern, mancherebbero ancora all’appello i 20mila che Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci lo scorso 15 novembre, in aula, si sono impegnati a versare.

''Per il momento abbiamo ricevuto solamente 40mila euro - spiega l’avvocato di parte civile Franco Taurchini, - una cifra che comunque appare del tutto inadatta rispetto a quanto accaduto. Stiamo parlando della più brutale delle violenze che una donna possa mai subire. Una violenza che lascia segni indelebili sui rapporti umani, sulla fiducia verso il prossimo e in se stessi: il risarcimento dovrà essere tanto più consistente quanto più grande, profondo e duratura risulta il dolore procurato alla vittima''.

E per questo il legale, che nei giorni scorsi ha impugnato la sentenza del giudice Massini con la quale Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci sono stati condannati a tre anni e due anni e dieci mesi di reclusione, sarebbe pronto a chiedere 300mila euro di danni morali. 240mila euro in più rispetto a quanto ottenuto fino a questo momento, e su cui ora i togati della Corte d’Appello sono chiamati a decidere.

La 37enne nella notte tra l’11 e il 12 aprile scorso, sarebbe stata avvicinata in una pizzeria di via Genova e poi avrebbe proseguito la serata in compagnia dei due ventenni nel circolo di piazza Sallupara: lì stordita da un mix di alcol e farmaci, sarebbe stata ripetutamente abusata e filmata da entrambi, anche quando non era più in grado di rispondere di sé.

Una violenza che nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Rita Cialoni non ha esitato a definire ''aberrante e brutale'', e ''ripresa con i cellulari al solo scopo di ''schernire ulteriormente la malcapitata, esibendo come un trofeo un vero e proprio scempio''.

Nelle sedici pagine di atto d’Appello, l’avvocato di parte civile Franco Taurchini chiede anche che il 20enne Chiricozzi venga condannato per il reato di lesioni, dal quale lo scorso 15 novembre è stato assolto: secondo il racconto della vittima, il ragazzo, ex militante di Casapound, quella notte la avrebbe colpita al volto con un pugno talmente violento da procurarle un totale black out. Ben diversa la versione offerta dal giovane, secondo il quale la 37enne si sarebbe procurata quelle ferite cadendo da un tavolo o da una panca.

''Il verbale di pronto soccorso parla di ecchimosi periorbitali, nella denuncia sporta dalla donna si fa riferimento al cazzotto – conclude il legale – eppure il giudice, inspiegabilmente, di fronte al racconto della vittima, lineare, coerente e preciso di quella notte, risulta aver creduto alle dichiarazioni rese da imputati che manifestamente hanno modificato la loro versione all’aggravarsi della propria posizione''.





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