ANNO 14 n° 88
Stalking ai proprietari del cane ucciso a colpi di balestra, assolto militare
L'uomo è già stato condannato per le minacce ad un gruppo di animalisti su Facebook. Ancora in corso il processo per l'uccisione di Nuvola
15/01/2020 - 06:50

FABRICA DI ROMA – Stalking nei confronti dei proprietari di Nuvola, il cucciolo di pastore maremmano massacrato a colpi di balestra nella sua cuccia il 26 maggio del 2013, assolto militare paracadutista di 49 anni.

Si è concluso così, ieri mattina, di fronte al giudice Gaetano Mautone uno dei tre processi che nel corso degli anni lo hanno visto protagonista. Tutti processi scaturiti dalla barbara uccisione del cucciolo di pastore maremmano colpito con dei dardi da balestra all’interno del giardino di casa e ritrovato senza vita, al rientro dalla ferie, dalla coppia di padroni che lo avevano salvato dalla strada e adottato.

Per quell’uccisione, il militare romano è finito alla sbarra. Così come per rispondere di stalking nei confronti dei proprietari di Nuvola e di minacce e molestie rivolte ad un gruppo di animalisti attraverso la pagina Facebook dell’associazione ''Incrociamo le zampe Onlus'', in cui prima attraverso nickname di fantasia poi con nome e cognome si sarebbe vantato di aver ucciso il pastore maremmano.

''Menomale che è morto… rompeva solo le palle''. E ancora. ''A me piace fare pulizia ogni tanto…sul serio però e non con i commenti Facebook...chi lo sa…quando finiranno queste strane uccisioni di cani? Che succederà la prossima volta? Forse i cani a morire saranno due e non uno'', aveva scritto in un post.

Per le minacce e le molestie, il 5 novembre del 2018, il 49enne è stato condannato a 500 euro di multa e a mille euro di risarcimento danni nei confronti della presidente dell’associazione. Ieri è arrivata l’assoluzione per il reato di stalking.

Resta ancora in piedi il processo per l’uccisione del cane e violazione di proprietà: per colpire con la balestra Nuvola, il militare si sarebbe introdotto all’interno del giardino della villetta di Fabrica di Roma. E lì, ad una distanza inferiore ai dieci metri, avrebbe mirato e colpito l’indifesa bestiola.

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