ANNO 14 n° 89
Stabilitą sismica delle scuole, da Viterbo niente dati a Legambiente
La Tuscia manca due volte di fila
21/10/2017 - 03:17

di Irene Minella

VITERBO – La storia si ripete, identica allo scorso anno. È uscito il nuovo dossier di Legambiente sulla sicurezza e la qualità degli edifici scolastici della Regione Lazio. Un dossier, il XVIII, incompleto dato che Viterbo, come lo scorso anno appunto, non ha inviato i suoi dati all’associazione ambientalista che non solo si occupa di analizzare i numeri, ma anche di capire quanti interventi le strutture scolastiche richiedono per la messa in sicurezza.

Nel 2016 questa mancanza del capoluogo nel dossier di Legambiente pareva grave soprattutto dopo i tragici eventi sismici che avevano scosso il centro Italia e la stessa Viterbo. Ma la sicurezza degli uffici scolastici risulta un tema di estrema importanza sempre, un tema che a prescindere dal momento storico non si può sottovalutare perché dalla stabilità e dalla qualità degli edifici scolastici dipende anche la salute e l’incolumità di molti studenti.

Lo scorso anno il primo cittadino, Leonardo Michelini, aveva giustificato l’assenza dei dati dichiarando a Viterbonews24: ''Una mancanza che ha stupito anche me. Provvederò a capire dove sia stato l’errore. Il mancato invio dei dati sulle scuole della città potrebbe anche dipendere da una carenza di comunicazione o da un disguido di Legambiente''. E anche quest’anno ripete la sua estraneità ai fatti: ''Non so che dire, non so il perché i nostri dati non ci siano''.

Ma ci tiene comunque a rassicurare tutti i cittadini: ''Per quanto riguarda la sicurezza delle scuole, dopo le gravi scosse di terremoto, abbiamo fatto passi in avanti. La stabilità sismica degli edifici scolastici di Viterbo, rilevata a seguito di attente e scrupolose verifiche, non è molto preoccupante, ma ci sono dei lavori da fare – sottolinea Michelini -. Per questo abbiamo approvato un piano di vulnerabilità sismica nelle scuole da oltre un milione di euro per il quale sono stati già affidati tutti gli incarichi. Pensiamo che presto possano iniziare i cantieri per le opere di adeguamento. Ovviamente daremo priorità agli edifici che hanno riscontrato una maggiore necessità e urgenza di intervento''.

Intanto il dossier di Legambiente non presenta una situazione confortante nel resto della regione Lazio. Se erano il 65% gli edifici scolastici che necessitavano di interventi di manutenzione urgente nel 2015, salgono all’80% nel 2016. Gli edifici scolastici delle due città prese in esame di Latina e Frosinone, gli unici capoluoghi ad aver inviato i dati, risultano solo per il 3,3% fatto con criteri di bioedilizia, e solo il 3,3% con criteri antisismici. La verifica di vulnerabilità sismica risulta invece eseguita su appena il 60% degli edifici. Sulla messa a norma la situazione non è migliore: solo il 15% possiede il certificato di agibilità e di agibilità igienico-sanitaria e il 17,6% di prevenzione incendi.






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