ANNO 14 n° 115
Spedizione punitiva allo stadio, altre condanne
Tre anni e due mesi per lesioni a Spolverini, Miralli, Reinkardt e Ercolani
25/01/2017 - 02:00

VITERBO – Tre anni e due mesi a Roberto Spolverini, Federico Miralli, Alessio Reinkardt e Leonardo Ercolani. Tutti condannati i quattro militanti di estrema destra viterbese accusati di aver preso parte alla spedizione punitiva allo stadio di Magliano Romano contro i tifosi dell’Ardita San Paolo, nel novembre del 2016. Condannati. Come prima di loro, Ervin Di Maulo, Jacopo Magnani, Diego Gaglini ed Edoardo Fanti.

E la sentenza del Gup del tribunale di Tivoli arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una manciata di minuti di camera di consiglio, sembra ricalcare alla perfezione la precedente. In cui si sottolinea come con premeditazione gli imputati, ora condannati, abbiano organizzato la ‘’spedizione punitiva, forti di decine di uomini, mezzi e modalità di esecuzione’’. Ecco perché la condanna.

Per le motivazioni bisognerà attendere sessanta giorni, solo allora per le difese sarà possibile valutare la strada dell’Appello. Ma intanto sembra già chiaro come il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche per l’incensuratezza dei ragazzi e la mancata assoluzione per il porto d’armi illegittimo facciano muovere in tal senso.

Il raid, il 16 novembre del 2014. In campo il Magliano Romano contro l’Ardita San Paolo, una partita che l’arbitro è costretto ad interrompere quando allo stadio fanno irruzione una ventina di ragazzi. Spranghe alla mano, volti incappucciati. Colpiscono all’impazzata sulla folla, con una ferocia inaudita, tanto da spedire all’ospedale gran parte die presenti. Ad essere presi di mira i tifosi della squadra ospite, l’Ardita. E sono loro, infatti ad avere la peggio: due di loro tornano a casa con le braccia spezzate, un altro con un pesante trauma cranico.

Gli stessi che oggi sono parti civili nel processo a carico dei ragazzi, accusati di aver compiuto il massacro. Per loro però, non arriverà, almeno per ora, alcun risarcimento. Il gup, infatti, non ha concesso alcuna provvisionale. Dovranno attendere la Cassazione per sperare in un riscontro economico.






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