ANNO 14 n° 107
Spedizione punitiva a Vignanello, si teme un'escalation di violenza
''Assurdo una reazione così per un post su Facebook, sembra il Medioevo''
18/02/2017 - 02:00

VIGNANELLO - La spedizione punitiva di Vignanello e il pestaggio di un ragazzo per un commento su Facebook approdano ad Agorà.

Il programma di Rai Tre si è occupato ieri di questo grave episodio di cronaca. La spedizione punitiva costata 30 giorni di prognosi a un ragazzo del posto è stata commentata da politici, amici e da uno degli amministratori della pagina Facebook finita nel mirino dell'estrema destra. Sembra che il ragazzo avesse espresso commenti e condiviso un post che ironizzava sulla formazione politica. ''Non c'è paura di ricevere ulteriori violenze. C'è paura di un'escalation'' è il commento raccolto dall'inviata Martina Proietti in paese tra la gente.

''E' assurdo -commentano nel video alcuni ragazzi-, siamo nel 2017. Ognuno è libero di scrivere quello che vuole...''. La vittima viene descritta come un bravo ragazzo, tranquilo e non politicizzato. Duro il commento degli ideatori della pagina:'lo spunto per creare una situazione di critica satirico comica ma che un ragazzo si trovi circondato per un post da un gruppo di energumeni e personaggi che a squadrone lo assalgano e lo malmenano'' lascia senza parole. Sulla pagina sono frequenti le aggressioni verbali, soprattutto alle donne. ''Sembra di essere tornati al Medioevo'' conclude aggiungendo che a giorni la pagina verrà chiusa.

Rincara la dose il vicesindaco di Vallerano Aroldo Mastrogregori: ''Un odio scaturito forse da alcuni ragazzi che non accettano che ci sia gente che la pensa in modo diverso. Siamo vicini a questo ragazzo. E' stato massacrato. Naso rotto, dente spezzato, pieno di cicatrici. Forse questa volta hanno superato il limite''.

Se Vallerano è solidale anche gli altri comuni hanno fatto fronte comune. Enrico Gnisci assessore di Vignanello: ''è una cosa che sta succedendo a casa nostra: abbiamo unito le forze e fatto un unico manifesto''. I comuni si dicono pronti a una posizione più decisa non appena saranno stati individuati i responsabili. Il sindaco di Canepina Aldo Maria Moneta: ''sono paesi dove noi stessi siamo cresciuti per strada, se c'è paura di uscire da soli perché per una cosa ci si fa giustizia da soli, è evidente che qualcosa non va''.

Inquietante il commento di un ragazzo: ''la violenza parecchia no... però dipende...''.





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