ANNO 14 n° 110
Sostanze irritanti a casa dei genitori di Manca
Secondo familiari, il figlio sarebbe stato ucciso dalla Mafia
10/06/2011 - 13:30

Riportiamo la lettera della mamma di Attilio Manca, l'urologo siciliano che il 12 febbraio del 2004 veniva trovato senza vita nella sua casa di Viterbo, pubblicata sul sito www.attiliomanca.it.

''Dove sono le Istituzioni? Perchè questo accade nell'indifferenza di tutti...??? Io avrò tempo, forse i miei genitori di meno, per guardare negli occhi le persone che hanno ucciso Attilio, quelle che si sono nutrite del nostro dolore e quelle che sono rimaste a guardare nell'indifferenza...A tutte loro dico VERGOGNA!!! (Gianluca Manca)

In questi lunghi 7 anni non ho mai parlato su Fb dei miei problemi personali e di tutto quello che è stato messo in atto in questi anni contro di noi. Oggi voglio condividere con voi quello che è successo e continua a succedere fino ad oggi. .

Dopo la nostra denuncia che dietro l'omicidio di Attilio c'era la mafia e nella quale abbiamo fatto nomi e cognomi,è iniziata una vera persecuzione nei riguardi miei e di mio marito. Non solo siamo stati oggetto di insulti e di offese,rivolte anche alla memoria di Attilio,ma la nostra abitazione è stata invasa da strane sostanze irritanti per le vie respiratorie,tanto che più volte siamo finiti al pronto soccorso per gravi problemi respiratori.

Polizia e carabinieri,constatando che noi avevamo ragione, ci hanno consigliato di abbandonare questa casa, ma noi abbiamo continuato a resistere, anche perchè questa è la casa dove sono cresciuti i nostri figli, dove abbiamo trascorso gli anni sereni della nostra vita, dove la mafia ci ha consegnato Attilio in una bara, dove ci sono i ricordi di una vita.

Giorno 23 Maggio verso le ore 20 si è ripetuto per l'ennesima volta il solito odore nausebondo e irritante per le vie respiratorie. Abbiamo chiamato i carabinieri, che , preoccupati, hanno fatto intrvenire i vigili del fuoco di Milazzo. Questi, non avendo lo strumento per rilevare la presenza di sostanze tossiche, hanno chiamato i vigili del fuoco di Messina, che hanno rilevato la presenza di sostanze tossiche e ci hanno intimato di abbandonare la casa immediatamente, perchè nel sonno potevamo perdere i sensi.

La situazione a tutt'oggi è preoccupante, anche stamattina abbiamo avuto gravi problemi respiratori!

Ho scritto questa nota sia per aver la vostra solidarietà, sia per far conoscere la situazione di disagio in cui stiamo vivendo in questi anni ma soprattutto per denunciare tutte quelle Istituzioni che non stanno mai dalla parte delle persone oneste!!!''

Angela Manca

 

Attilio Manca fu trovato cadavere nella sua abitazione di Viterbo il 12 febbraio del 2004 . L'autopsia certificò la presenza nel sangue di eroina, alcol e barbiturici. Il caso inizialmente fu archiviato come suicidio, ma i genitori si opposero all'archiviazione sostenendo che il figlio fosse stato ucciso per coprire un intervento chirurgico subito da Bernardo Provenzano a Marsiglia.

Manca era mancino e dunque, secondo i genitori, se fosse stato lui a iniettarsi droga, non lo avrebbe fatto nel polso sinistro ma in quello destro.

Nel gennaio 2005 furono pubblicate le intercettazioni di Francesco Pastoia, che parlava del viaggio di Bernardo Provenzano a Marsiglia nel 2003. Il 28 gennaio 2005 Pastoia fu trovato impiccato nella sua cella. Secondo la successiva inchiesta dei magistrati, Provenzano sarebbe stato operato alla prostata alla clinica 'La Ciotat' da un'équipe composta da Philippe Barnaud e dagli specialisti Breton e Bonin.

Durante questo viaggio, secondo la ricostruzione dei genitori di Manca, l'urologo sarebbe entrato in contatto con il capomafia. All'inizio del mese di novembre del 2003, infatti, il medico sarebbe stato a Marsiglia. Secondo la ricostruzione dei genitori, Manca sarebbe stato contattato dalla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto per unirsi all'équipe di Barnaud durante l'intervento a Provenzano.

Questa versione, tuttavia, è stata respinta dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, secondo il quale il boss corleonese sarebbe del tutto estraneo alla vicenda.





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