ANNO 14 n° 88
Sos Viterbese: 'Non ce la facciamo più'
Il grido d'aiuto della squadra, lasciata sola e senza soldi da una società evaporata
26/03/2013 - 18:00

VITERBO - Se ogni limite ha la sua pazienza – come sosteneva Totò – allora quello della Viterbese ha raggiunto le stelle. Ed è diventato insopportabile. Così la squadra oggi è stata costretta ad indire una conferenza stampa last minute, che poi è diventato un appello accorato, sincero, duro e puro, per raccontare alla città tutti gli enormi problemi che si trova a costretta a sopportare. No, non si tratta di problemi sul campo, perché lì la banda Farris va alla grandissima: è quarta, a quattro punti dal primo posto. I casini grossi stanno altrove, nella vita di tutti i giorni.

VITTO E SFRATTI “Oggi – spiega Roberto Travaglione, lucido col pallone e pure con le parole – agli otto ragazzi che vivono in convitto alla Domus La Quercia, è stato comunicato che entro giovedì dovranno lasciare le loro camere. E che intanto devono pagarsi da soli vitto e alloggio. Il conto  dell’albergo non è stato saldato dalla società, e i gestori sono stati costretti a prendere questo provvedimento. Si tratta soltanto dell’ultimo episodio di una lunga serie: è impossibile continuare così, quando non c’è più nessun dirigente, siamo stati abbandonati, a parte il diesse Manfra, il team manager Cusi, la segretaria Palozzi, l’addetto stampa Ursini e il magazziniere Garzia. Solo loro sono rimasti al nostro fianco”. E purtroppo non basta.

GRAZIANI SE NE FREGA Nella sala stampa del Rocchi ci sono tutti. A partire dallo staff tecnico, capitanato da mister Farris, che si è trovato negli ultimi mesi sulla stessa, traballante barca dei ragazzi. Ci sono i giocatori, i giornalisti, qualche tifoso giustamente incazzato. “Stamattina abbiamo chiesto di parlare col presidente dimissionario Graziani – spiega Rocco Giannone – ma lui ha risposto che della Viterbese, della squadra e dei nostri problemi, non gliene fregava niente. Abbiamo capito definitivamente cosa avevamo già intuito da tempo: ce la dobbiamo cavare da soli, e per questo ci rivolgiamo alla città a cuore aperto”.

LO SHOW DI PETRELLI Eppure, secondo l’organigramma consegnato ai giornali due settimane fa, ci dovrebbe essere un nuovo vicepresidente esecutivo, Massimiliano Petrelli, promosso (sicuramente per meriti manageriali) in questo ruolo dal settore giovanile: “Petrelli? Non l’abbiamo mai visto”, risponde in coro la squadra. E qualcuno sostiene invece di averlo visto alla fine del derby con la Flaminia, quando marcava stretto l’incasso dei botteghini (circa 2000 euro).

Ma ecco che Petrelli arriva, chiamato per un confronto: “Io non c’entro niente con gli impegni che avete preso con i dirigenti che mi hanno preceduto. Vedetevela con loro – dice il presunto vicepresidente -, i miei compiti sono altri, come cercare degli acquirenti per il futuro. Non conosco nessuno degli amministratori, ho un ruolo rappresentativo, io …” A questo punto, mentre la squadra inveisce contro di lui, sono i tifosi ad espellerlo dalla conferenza, salvandolo dal linciaggio verbale. Ma la figuraccia resta, e fa capire come la Viterbese, intesa come società, non esista più: sono tutti scappati, forse sperando di non incappare in problemi maggiori, magari anche giudiziari.

ALTRE GRANE Ma oggi pomeriggio non è stato solo il giorno dell’avviso di sfratto da parte della Domus. Altre grane sono arrivate. Intanto, in mattinata la Talete ha staccato l’acqua al campo, spogliatoi compresi: nonostante la società avesse già rateizzato i vecchi debiti con l’azienda di gestione dell’acqua, evidentemente le cose non si sono sistemate affatto. Comunque, c’è voluto l’intervento del sindaco per ripristinare il servizio e far tornare utilizzabili i rubinetti. E ancora: altri giocatori, che vivono nelle case prese in affitto dal club ad inizio stagione, rischiano seriamente a loro volta lo sfratto. Alcuni sono costretti a comprarsi i nastri per le fasciature da soli. E le prospettive per il futuro non sono rosee: “Ci hanno garantito il 75 per cento di altri due stipendi da qui a fine stagione, e non abbiamo neanche la sicurezza di riceverli. Molti di noi vivono con moglie e figli, altri potrebbero decidere di non tornare dopo la sosta pasquale. In questo caso, li capiremmo”.

SCENARI Prima di capire cosa succederà a fine stagione, col fallimento che ormai diventa quasi matematico, c’è da affrontare l’immediato futuro. A partire dalla sopravvivenza: alcuni tifosi, impagabili, hanno già rimediato dei posti letto per i giocatori a rischio sfratto. Lo stesso hanno già fatto i giocatori che vivono con la loro famiglia e hanno spazio in casa. Si auspica l’intervento del sindaco e di tutti i viterbesi di buona volontà.  Intanto, però, l’incasso di giovedì contro il Lanciotto – come anticipato da Viterbonews24 nei giorni scorsi – è a serio rischio pignoramento, a causa di alcuni esami clinici (radiografie, risonanze) non pagati in passato. E sempre giovedì scade il termine ultimo per sanare la vertenza nei confronti dell’ex allenatore Sergio: servono 20mila euro sull’unghia. E altre vertenze arriveranno. Ma la prima cosa è garantire a questi ragazzi di lavorare in condizioni normali, civili: se lo meritano, loro, e solo loro.






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