ANNO 14 n° 115
Signori (Confartigianato): ''Mecessaria maggiore democratizzazione dell’informazione''
12/10/2014 - 11:25

Quanto precedentemente detto per l’economia vale analogamente per il settore dell’informazione che riveste un ruolo decisivo nell’elaborazione e circolazione del costume sociale, nella produzione e nella diffusione dei modelli di comportamento e degli stili di vita propri della cultura prevalente.

L’universalità e la pervasività dei media fa sì che essi diventino i canali privilegiati di costruzione dell’opinione pubblica, cioè di formazione dei gusti, delle propensioni e degli orientamenti ideologici più diffusi elaborati in base a precisi interessi economici e politici. Confartigianato, anche e soprattutto attraverso i propri editoriali, cerca di far chiarezza con una serie di informazioni credibili ma la situazione italiana, da questo punto di vita, è fortemente anomala e bisognosa di precisi interventi correttivi. Il passaggio nella gestione dei media dal sistema monopolistico a quello misto ha di fatto determinato – almeno nel settore televisivo che è quello con maggiore incidenza sulle masse – un duopolio, caratterizzato dalla spartizione del potere tra una grande istituzione pubblica e una grande istituzione privata, con la tendenza ad una sempre maggiore omogeneizzazione dei programmi in rapporto alle esigenze del momento. Il ritardo degli interventi legislativi, e più ancora la contraddittorietà delle forme di regolazione attuale, hanno contribuito a rafforzare questo stato di cose che impedisce ogni partecipazione della società civile.

La centralità dell’informazione per lo sviluppo della vita democratica rende doverosa la ricerca di un sistema di garanzie che assicuri la reperibilità dell’informazione e consenta il controllo dei contenuti. L’interazione tra il sistema dei media e la società civile è fuori discussione: da tale constatazione nasce l’esigenza di sviluppare un sistema di “informazione civile” orientato a favorire la possibilità di intervento e di controllo dei media da parte dei cittadini con l’obiettivo di dar vita ad un’informazione pluralistica e disinteressata, di proteggere l’utenza dal condizionamento dei poteri industriali, commerciali e politici e di difendere la privacy degli individui. L’attuazione di questo disegno è direttamente dipendente, oltre che dall’applicazione di un’agile e severa legislazione antitrust (anche se il tipo di legislazione che avanza è sempre più contro o a favore di qualcuno piuttosto che a favore della società civile), dalla strutturazione di alcune grandi aziende in public companies secondo una logica di vera democratizzazione economica. l’applicazione del progetto, inoltre, è ancor più dipendente dall’affermarsi nella società della presenza di centri di formazione dell’opinione pubblica, che vanno non solo garantiti nella loro autonomia ma anche potenziati mediante opportune incentivazioni.

La crescita delle nuove tecnologie multimediali, che implicano l’esercizio dell’interattività, può costituire un’importante occasione per dar luogo ad una svolta radicale in questo settore: alla passività del consumo tende infatti, in tal modo, a sostituirsi una forma di partecipazione che, per quanto in parte condizionata da scelte fatte precedentemente altrove, può determinare la nascita di una nuova cittadinanza. In quanto associazione datoriale, Confartigianato è ai margini del sistema informativo, ma non ne è estranea: è opportuno ripensare a delle modalità di presenza che valorizzino tutte quelle realtà presenti sul territorio che danno vita ai mezzi di comunicazione che fanno dei sistemi informativi veri poli di creatività e slancio economico e dove sia importante la credibilità dei contenuti.






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