ANNO 14 n° 115
Signori (Confartigianato): ''Associazione per favorire la crescita dell’etica pubblica''
26/09/2014 - 18:54

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo.

''La vita e l’impegno quotidiano all’interno di una realtà associativa come Confartigianato, porta inevitabilmente a comprendere che la necessaria mediazione tra il personale e il sociale, tra il particolare e l’universale, comporta anzitutto il farsi strada della convinzione che particolare e universale non sono di per sé necessariamente in antitesi.

Il vero particolare è quello che, proprio perché si riconosce come particolare, si apre all’universale; mentre, d’altro canto, il vero universale non è frutto di omogeneizzazione appiattente, ma di un dinamismo frutto della convergenza in unità di diverse espressioni particolari. La mediazione richiamata comporta, però, anche la coltivazione di una forte istanza etica che sappia spingere ciascun cittadino a rintracciare, all’interno di una situazione pluralista e differenziata come l’attuale, le ragioni della convergenza attorno ad obiettivi di interesse generale, sventando il pericolo di conflitti insanabili tra individui e gruppi, culture e istituzioni.

La società civile deve diventare l’ambito del riappropriarsi di un vero senso civico, che nasca dal superamento tanto del rischio di ridurre l’uomo a semplice cittadino, quanto dell’opposto pericolo di ridurre la società a mero luogo di lotta per l’affermazione degli interessi individuali. In quanto insieme dei luoghi della comunicazione e dello scambio, dove le persone condividono le loro opinioni e le loro persuasioni, l’apparato sociale può davvero trasformarsi nello spazio in cui dar forma all’identità umana, a partire dalla salvaguardia della memoria storica. Nella società è possibile dar vita a quei processi culturali che favoriscano l’integrazione dei cittadini alla nazione cui appartengono, integrazione che è legata alla consapevolezza di edificare una comunità con una storia e un’identità comune di fatto identica all’appartenenza ad una nazione. Soprattutto attraverso la società è possibile procedere all’acquisizione di una serie di atteggiamenti e di comportamenti concreti ispirati alla fiducia negli altri e nelle istituzioni, ad un profondo senso dello stato e alla ricerca di forme partecipative capaci di sostenere lo sviluppo dell’autonomia della società e di stimolare, nel contempo, un’intelligenza critica delle situazioni e l’apertura alle esigenze del bene comune visto nella prospettiva del presente e del futuro.

L’etica pubblica alla quale è necessario dar vita è dunque radicata in valori comuni, quali l’onestà e il rispetto dell’altro, la giustizia e l’equità, ma soprattutto è caratterizzata dallo sviluppo di una cittadinanza attiva, fondata su reciproci diritti e doveri. Un’etica pubblica che ha come obiettivo non solo la crescita di alcune fondamentali virtù sociali, ma anche la nascita di un uomo sociale il cui impegno sia volto alla realizzazione di una convivenza responsabile. La comparsa di tale etica è strettamente collegata alla capacità di aprirsi alla ricchezza di provocazioni che provengono dai numerosi movimenti portatori di valori presenti nella società, alla creazione di spazi di dialogo e di forme di convergenza attorno a obiettivi comuni di promozione umana. In tal senso diviene paradigmatica l’esperienza di una comunità di riferimento forte sul territorio quale è quella rappresentata da Confartigianato. Nel perseguimento degli obiettivi in discussione, infatti, non si può dimenticare l’importanza che riveste la realizzazione di reti e di campi di azione, luoghi e momenti che rendano concretamente trasparenti i legami tra i soggetti e incrementino forme di reciprocità e di scambio che concorrano a far crescere un nuovo simbolismo sociale. La tendenza ad avvicinare il più possibile la fase decisionale alla base della struttura sociale, attraverso un’informazione corretta e capillare, ma soprattutto attraverso l’attivazione di modalità di gestione e di controllo allargate della cosa pubblica, è la via migliore per alimentare la crescita di una società civile matura e responsabile e dar corso all’attuazione di una democrazia reale basata sul rispetto dei diritti. Proprio come all’interno della nostra Associazione, l’allargamento del dialogo, della cooperazione e della partecipazione sono le basi portanti di una struttura che voglia davvero essere utile per quanti la vivono.

La realizzazione di una solidarietà comune passa in primo luogo attraverso il riconoscimento reciproco della dignità umana, la condivisione dei bisogni e dei problemi, l’individuazione di strategie politiche utili, l’orientamento dei rapporti nel senso della giustizia sociale. È fondamentale esigere che ognuno di noi, in quanto cittadini, sentendoci responsabili, ci assumiamo in prima persona il dovere di contribuire alla costruzione del bene comune, il che implica una seria educazione delle coscienze e la creazione di condizioni strutturali che agevolino l’impegno delle istituzioni''.

Stefano Signori, presidente di Confartigianato

 

 






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