ANNO 14 n° 115
Siccità, la Tuscia
invoca la pioggia
Precipitazioni al minimo a dicembre e a gennaio, agricoltori in ginocchio
05/02/2016 - 02:02

di Chiara Ciripicchio

VITERBO - A.A.A. Cercasi pioggia disperatamente. Dicembre 2015 sarà ricordato come il mese meno piovoso degli ultimi 215 anni, mentre a gennaio è caduta la stessa quantità di pioggia che solitamente bagna (si fa per dire) strade e campagne nei mesi estivi. L’allarme siccità, lanciato da Coldiretti, riguarda un po’ tutta Italia e le problematiche che genera sono serie e di grave entità. Aumento di polveri sottili nell’aria, fiumi in secca e ingenti danni alle colture sono solo alcuni degli effetti provocati dalle temperature miti delle ultime settimane e dalla mancanza di pioggia. 

Le condizioni climatiche generano preoccupazione anche a Viterbo e provincia, zona dove l'agricoltura è un settore economico tra i più sviluppati. La Tuscia, infatti, si allinea con quella che è la situazione del resto d’Italia: temperature alte per la media stagionale e assenza quasi totale di precipitazioni. ''Siamo a febbraio e le temperature registrano 20 gradi. Vedo i mandorli che hanno già fiorito. L’anomalia, dunque, appare evidente anche per chi non è del settore. Figuriamoci per noi, che ogni giorno raccogliamo le sensazioni sul campo dei tanti nostri soci agricoltori'', spiega il presidente della Coldiretti di Viterbo, Mauro Pacifici.

''Siamo un po’ allarmati per questa situazione. – prosegue Pacifici – Sappiamo che alcune colture hanno bisogno del freddo e, con le temperature che si stanno registrando in questo ultimo periodo, il rischio che il settore agricolo possa subire ingenti danni economici è reale. Al momento è prematuro fare delle stime, i dati saranno calcolati successivamente sui raccolti, ad esempio a giugno per quanto riguarda i cereali, ma la stagione purtroppo non promette bene. Temiamo che possano esserci danni anche in relazione alla stagione estiva''. 

Quali sono, dunque, le misure da prendere per tutelare gli agricoltori in una situazione così delicata? ''È importante lanciare l’allarme e cercare di sensibilizzare e coinvolgere anche le pubbliche amministrazioni. – sostiene ancora Pacifici - Intanto, noi di Coldiretti ci stiamo prodigando insieme ai consorzi di difesa delle varie produzioni, come quella del grano e degli ortaggi. Cerchiamo di fare tutto ciò che è in nostro potere per affrontare questo problema. È un allarme importantissimo che dobbiamo assolutamente lanciare affinché l’attenzione resti alta''. E soprattutto, possiamo sperare nell’arrivo di un po’ di freddo e della pioggia, tanto desiderata da tutti gli operatori del settore.

Precipitazioni invocate anche da Giuseppe Ferdinando Chiarini, presidente di Confagricoltura: ''Se non arriva presto la pioggia è tutto compromesso e molto probabilmente questo settore sarà pesantemente danneggiato. Inoltre, – continua Chiarini – considerando le alte temperature c’è da temere l’arrivo improvviso di un’ondata di gelo che può causare ulteriori danni alle colture primaverili ed estive. Tutto quello che, al momento, possono fare gli agricoltori è monitorare il tempo e sperare che le condizioni cambino al più presto''.

Pioggia che potrebbe abbattersi sull’Italia, e anche sulla provincia di Viterbo, nel prossimo fine settimana. Gli esperti, infatti, parlano di una perturbazione in arrivo sulla nostra penisola, con conseguente abbassamento delle temperature, che potrebbe essere davvero provvidenziale per migliorare una situazione al momento estremamente preoccupante. Le prime gocce, in realtà, sono cadute sulla Tuscia già ieri sera e fanno ben sperare. 






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