ANNO 14 n° 116
Siamo tutti malati di Fantacalcio
Notti insonni a base d'asta anche a Viterbo
21/08/2016 - 02:00

VITERBO - Dio fece la terra. E di fianco ci mise i mari, i laghi, e di lato le colline. Poi inventò il pratino (all'inglese), e venne domenica. E si riposò. Perché su quel pratino, bello inzuppato di acqua e tagliato come cristo comanda, ventidue tra Adamo ed i suoi amici (precedentemente modellati con fango e quattro ossa di cane mescolati), si sarebbero finalmente sfidati. Sfidati?, vi domanderete. Sì, a calcio. E sennò che senso aveva creare tutto quel ben di dio?

Ci (ri)siamo, signori. Anzi: signore, per un po' lasciateci soli, che dobbiamo meditare.

Accantonate le stupide ferie, le sciocche cocomerate e le frivole passeggiatine in bermuda al mare col cervello sempre lì, riparte lei: la Serie A. Al grido di 'era-ora-porcazozza'. E non solo sui campi di giuoco, che lì per andarci devi avere o il fisico o il coraggio della curva. No. La massima categoria dell'italico pallone ricomincia pure nelle case. Nelle notti insonni. Nelle roulette russe di chi, purtroppo, ha nel sangue quel morbo incurabile noto ai più come sindrome del Fantacalcio.

Ma come funziona il Fantacalcio? E' una cosa semplice. Cioè, è tutt'altro che semplice. Perché ci si ritrova tra amici (per modo di dire), e si batte il campionato squadra per squadra. Giocatore per giocatore. 'Oh, il Sassuolo ha preso il cugino di terzo grado da parte di madre di Attilio Lombardo, secondo me farà il fuoco'. Risposta: 'Io punto tutto su Borriello al Cagliari, non ha fatto la preparazione che era in Sardegna con uno yacht gonfio di donne, ma lui è una garanzia'.

Si prosegue così.

Nel mondo succede anche di questo

E avanti, di norma con fitti raduni clandestini alle 21 e guai ad alzarsi prima delle 4 di mattina e dopo almeno 36 Peroni grandi. Si sceglie un nome del team che va da 'Atletico Poco' e fino a 'Sporco Gallo', e ciascuno si costruisce la sua rosa. Si spendono ipotetici fantamilioni in ipotetiche fanta-aste. Che se uno li avesse sudati a lavoro li getterebbe sul tavolo verde con minor parsimonia. E la frittata è pronta. La Serie A può partire. 'Noi saremo lì, disposti a guardare perfino Quelli che... il calcio pur di sapere chi ha fatto cosa'. Chi ha segnato. Chi era dato per sicuro il venerdì e tu lo hai messo nel tuo 11 iniziale ma poi Lotirchio ha parlato col mister e quindi panca. E quindi parolacce al vento. Capocciate alla Gazzetta. Imprecazioni contro il Bargiggia di turno. Fino a che, intorno al 90esimo minuto (in zona Cesarini), saranno l'eterna promessa Paloschi o 'quattro parole' Insigne a decidere il tuo futuro. Gol: domani vado a lavoro col sorriso, l'unico ad averlo di lunedì. Palo: sarà una settimana amara, per sicurezza indosso una cravatta nera, un crisantemo all'occhiello e non mi lavo più.

E alla fine a Viterbo arriva pure lo sceicco.

Detto ciò, uno 'non malato' pensa: saranno quattro matti a giocare al Fantacalcio. Due usciti da qualche istituto e due che gli danno retta. Macché. Pensate che durante l'Europeo, questo ultimo incentrato in area baguette, sul solo sito Calciatori brutti hanno partecipato alla sfida oltre un milione di persone. E quello era semplicemente il Fantacalcio ignorante, una costola con regole sue per veri intenditori. Incredibile.

E Viterbo? Viterbo come sta messa? La Little Italy della Tuscia, quando c'è da cazzeggiare, non delude mai. Anzi, stiamo avanti. Ci si ritrova nel salotto dell'amico, o nel garage, o in cantina. Tavolo rotondo, bottiglie serie, ci si dà del lei; giacca, cravatta e atteggiamenti alla Galliani che discute con Sabatini che prima si è visto con Pozzo che ha promesso qualcosa a Zamparini che ha già licenziato Gattuso e altri sei. E per non farci mancare nulla, sulla scia delle big d'Europa, eccoti pure l'amico che affitta l'abito da sceicco per venire a fare spesa all'ombra della Palanzana.

Toccateci tutto, signori. Toglieteci pure il futuro. Ma guai, se vi avvicinate al Fantacalcio scoppia la rivoluzione. Di lunedì mattina però, sia chiaro. Che domenica pomeriggio mi gioca Giannichedda.

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