ANNO 14 n° 114
Si è dimesso Petrelli, non ne sentiremo la mancanza
19/04/2013 - 04:00

VITERBO – (An. Ar.) Abbiamo dovuto scandagliare a fondo il web, dribblando siti porno e altri che promettono miracolose cure che guariscono dal cancro. Alla fine abbiamo trovato ciò che cercavamo sul sito Tusciasportlife.it, gestito dall’amico Alessandro Giulietti Virgulti. Eccole, le dimissioni di Massimiliano Petrelli dalla onorevole (ma non si sa se onerosa) carica di vicepresidente della Viterbese e da responsabile del settore giovanile. Dimissioni “dovute a motivi esclusivamente personali sopraggiunti improvvisamente e che mi impediscono di svolgere le mansioni sopra descritte con l'impegno profuso fino ad ora e che le stesse richiedono”, si legge nel comunicato.

Il primo commento è: accidempolina. Il secondo: che disgrazia. Il terzo, dopo attenta riflessione fa più o meno così: ma davvero Massimiliano Petrelli era vicepresidente della Viterbese? Sì, ci dev’essere da qualche parte, ancora conservato forse nella biblioteca di Alessandria d’Egitto, un comunicato che ne annunciava l’incarico, arrivato in quei giorni incasinatissimi subito dopo le doppie dimissioni di Graziani (presidente) e Vestri (vice). E poi qualche anziano del luogo ancora racconta, intorno al fuoco e dopo un paio di bicchierini di grappa, che fosse arrivata pure un’altra nota, del 13 marzo, a precisare che i nuovi ruoli dovessero essere “considerati esclusivamente di ruolo tecnico-organizzativo”. Uau. Come a dire: cari creditori, non andate a chiedere i soldi a questi qua, che non c’entrano niente.

Ecco, allora Petrelli è stato davvero vicepresidente gialloblu. Si tramandano su di lui altre apparizioni, più o meno miracolose: come quando si appalesò a Palazzo dei priori, accompagnando tale generale Coletta a parlare con il sindaco Marini, lasciando intendere che dietro all’ufficiale ci fosse il feldmaresciallo Lotito, interessato ad acquistare la Viterbese (forse per una bizzarra forma di autolesionismo). O ancora, si ricorda il Petrelli materializzato in sala stampa durante l’accorata conferenza dei giocatori gialloblu, rimasti senza una lira neanche per mangiare, e a rischio sfratto. Allora, il “vicepresidente esecutivo” abbozzò una difesa burrosa e fu respinto senza perdite dalla controffensiva dei tifosi, fieri e ultimi guardiani della fede e della decenza viterbese.

E  oggi, alla fine, questo addio a mezzo stampa. Ci mancherà, il vicepresidente Petrelli. Per tutto quello che ha fatto ma specialmente per tutto quello che non ha fatto. Un dirigente come lui sarà difficile da trovare in futuro, e dire che la Viterbese ne avrebbe tanto bisogno. Grazie di tutto, di cuore.






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