Altre 24 ore di cessate il fuoco a Gaza per consentire il proseguimento dei colloqui indiretti al Cairo e la definizione di quello che si profila - salvo intoppi sempre possibili - come un primo accordo di massima tra israeliani e palestinesi per una 'tregua duratura'. E' l'esito delle febbrili trattative mediate dall'Egitto.
La bozza d'intesa resa nota dalle tv arabe sulla base di anticipazioni di fonte palestinese sarebbe articolata in 8 punti, incentrata sull'attenuazione dell'embargo alla Striscia. E dunque: libero accesso ai materiali di costruzione, sotto il controllo Onu, avvio della ricostruzione a Gaza, fine del blocco ai trasferimenti monetari da e per la Striscia. Inoltre, sempre secondo le fonti della delegazione palestinese al Cairo, rappresentata da responsabili arrivati da Ramallah, Doha e Damasco, emerge un'intesa di massima pure sulla creazione di un porto commerciale. Un tema, questo, che però finirebbe su un ulteriore tavolo negoziale destinato nell'arco di un mese d'esaminare gli 'aspetti collaterali' dell'opera infrastrutturale: gestione del porto e meccanismi d'ingresso.
Ora il governo Netanyahu, dopo aver confermato la proroga del cessate il fuoco di 24 ore, 'deve dare luce verde' all'intesa complessiva, hanno spiegato fonti palestinesi. Una attesa riunione del gabinetto israeliano di sicurezza è stata per ora rinviata, mentre il premier Benyamin Netanyahu ha avvertito che l'esercito con la stella di Davide tornerà a colpire duramente se dovesse riprendere il lancio di razzi dalla Striscia. Netanyahu aveva del resto tuonato che Hamas ''non puo' sperare di compensare una sconfitta militare con un successo politico'' e che Israele respingera' ogni proposta che non tengano in debito conto i suoi interessi di sicurezza.
Da Gaza, con una rinnovata veemenza propagandistica, Hamas ha negato da parte sua la sconfitta militare minacciando che un ipotetico prossimo round di combattimenti potrebbe avere come teatro Ashqelon, in territorio israeliano. Ma al di là delle bordate propagandistiche, sul piatto della trattativa nella quale i palestinesi sbandierano di aver raggiunto la gran parte delle richieste maturate ed evolutesi nel corso del negoziato, Israele potrebbe essere sul punto di dare il via libera a una tregua 'duratura', forse di diverse settimane stralciando e rinviando alcuni nodi chiave per i palestinesi: dal via libera al porto al tema dei prigionieri. Puntando in cambio a ottenere garanzie sugli arsenali di Hamas e su una qualche 'demilitarizzazione' di Gaza.
Quel che è certo è che la doppia tregua di questi ultimi giorni ha sostanzialmente tenuto, al di là di qualche sporadica e contenuta fiammata di guerra. Mentre una ripresa del conflitto, che ha causato oltre 2.000 morti tra i palestinesi secondo fonti di Gaza - quasi 500 i bambini - e 67 sul fronte israeliano (inclusi cinque militari uccisi da fuoco amico), rischierebbe non solo di far diventare ancor più catastrofica l'emergenza umanitaria nella Striscia, ma anche d'infiammare ancor di più il Medio Oriente e il mondo arabo, scosso in queste ore dall'avanzata jihadista in Iraq e Libia.
ansa.it