ANNO 14 n° 89
Si indaga sugli appoggi nella Tuscia
Dopo l'arresto dei due latitanti napoletani, presunti killer della camorra
23/03/2016 - 00:31

VITERBO – Si cercano complici, appoggi, responsabilità anche qui nella Tuscia. Perché non è ritenuto possibile che i due presunti killer latitanti della camorra possano aver trovato da soli una sistemazione nella provincia di Viterbo senza aiuti. E' questa la strada che hanno preso le indagini della Squadra mobile della Questura di Viterbo dopo la brillante operazione che ha portato, ieri pomeriggio, all'arresto di Gaeatano Formicola e Giovanni Tabasco, i 21enni napoletani ritenuti responsabili dell'omicidio di di Vincenzo Amendola, lo scorso 5 febbraio a San Giovanni a Teduccio.

Gli uomini diretti d Fabio Zampaglione proseguono proprio su questa linea, in collaborazione coi colleghi della Questura di Napoli, che pure hanno fornito quei dettagli necessari (intercettazioni e pedinamenti dei parenti dei due) per giungere all'individuazione dei latitanti nel casolare di Ponte di Cetti, dove poi ieri sono stati arrestati dagli agenti viterbesi, ai quali non avrebbero opposto resistenza. Tra l'altro, pare che i due napoletani ora condotti al carcere di Mammagialla, avessero trovato rifugio nella Tuscia da circa 20 giorni. Resta da stabilire eventuali complicità o appoggi in loco che ne abbiano favorito la latitanza da queste parti.





Facebook Twitter Rss