ANNO 14 n° 88
Si attende il pronunciamento del gip
L'avvocato Carlo Taormina: “Chiesta rivalutazione delle esigenze cautelari”
Il codifensore Franco Taurchini: “Il pm Siddi ha dato parere favorevole”
26/11/2013 - 02:01

VITERBO – “L’interrogatorio è durato un paio di ore, durante le quali Paolo Gianlorenzo ha fornito molti chiarimenti, respingendo ogni addebito”. A parlare è l’avvocato Franco Taurchini, che assiste il giornalista arrestato sabato scorso insieme al collega Carlo Taormina.

Sono tre, in particolare, le accuse che hanno fatto scattare le manette ai polsi di Gianlorenzo: l’estorsione in concorso con l’avvocato Samuele De Santis, le calunnie agli uomini della polizia stradale e le minacce alla ex moglie dell’ex consigliere regionale Francesco Battistoni.

“Ha chiarito, punto per punto, i fatti che gli sono contestati affermando di non aver mai avuto alcun intento estorsivo e di non aver calunniato gli agenti che hanno indagato su di lui, men che meno di aver minacciato la moglie di Battistoni”, ha detto l’avvocato Taurchini. “Gianlorenzo ha ricostruito le tre vicende dando molti, molti chiarimenti”.

“E’ stato un confronto molto approfondito, in cui sono state analizzate a fondo le circostanze contestate”, ha affermato Taormina che, ha anche sottolineato come, in realtà, la presunta calunnia ai danni della Polstrada “non era una contestazione ma un elemento di valutazione”. Secondo la Procura, in buona sostanza, Gianlorenzo aveva accusato gli agenti di aver consegnato una copia non conforme all’originale.

Gli avvocati Taurchini e Taormina hanno chiesto “la rivalutazione delle esigenze cautelari. Al termine del colloquio – hanno detto – anche il pm titolare dell’inchiesta, dottor Massimiliano Siddi (che ha assistito al colloquio con il magistrato, ndr), ha dato parere favorevole”.

Adesso si attende la decisione del gip Francesco Rigato, lo stesso che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Un documento di 38 pagine in cui il gip ricostruisce i fatti che hanno fatto aprire le porte del penitenziario viterbese per l'ex direttore di Nuovo Viterbo Oggi, prima, e dell’Opinione, successivamente.

“Le modalità di agire di Gianlorenzo, sicuramente spregiudicate – scrive Rigato nell’ordinanza - vengono giudicate come sintomatiche di una indubbia proclività a delinquere, tali da indurre a ritenere che se lasciato libero e privo di contenimenti, possa commettere ulteriori reati”.

E ancora: “Gianlorenzo è persona priva di remore nello svolgere le sue illecite attività a ritmo continuo, avendo fatto di esse un modo di agire che attua con costanza e tale da manifestare una marcata pericolosità sociale”.





Facebook Twitter Rss