ANNO 14 n° 110
Sgarbi manda Barelli
a quel paese...
Il critico sbotta contro l'assessore
per una mancata mostra
28/10/2016 - 09:59

VITERBO – (e.c.) L'idillio è finito. Nel peggiore dei modi, con tanto di sbroccata epocale. Vittorio Sgarbi ha mandato a fare in c..o, senza tanti giri di parole come suo solito, l'assessore ai Grandi eventi del Comune di Viterbo, Giacomo Barelli, con cui in passato sembrava regnasse un indissolubile feeling. Motivo? Una mostra su Francis Bacon che il critico stava preparando per Natale a Viterbo, ma che il Comune non intende più organizzare.

La furiosa lite telefonica è avvenuta a Firenze, mentre Sgarbi stava inaugurando la mostra di Girolamo Ciulla, ed è stata ripresa integralmente in un video pubblicato da La Repubblica.

'Oh ciao, se non fate la cosa di Bacon ditemelo che la faccio da un’altra parte – dice Sgarbi a Barelli al telefono, davanti alle telecamere del quotidiano nazionale, che oggi ha pubblicato il tutto -. Non è che prendete per il culo, che rompete i coglioni e poi fate un’altra cosa, scopro adesso da Bernardi che non vi interessa più, Uno costruisce una cosa apposta per voi, abbiate il buonsenso di comunicarlo''.

''No no, noi a Cesare…'' prova timidamente a replicare dall’altro lato Barelli, in vivavoce.

''Ma Cesare chi cazzo è? E’ uno che fa solo i cazzi suoi – incalza il critico -. Lo apprendo adesso, comunicamelo, il progetto era perfetto, comunicalo e lo faccio altrove. Lo faccio a 15 km, lo faccio a Orte. Cioè se anche una cosa gratis non siete capaci di farla, non mi rompete i coglioni. Imparate la buona educazione''.

''Ma glielo avevamo detto…'' tenta ancora di replicare, inutilmente, Barelli, prima di incappare di nuovo nella furia di Sgarbi. ''Ma avete detto che cosa a questo muto che non capisce un cazzo – attacca il critico -?. Se una cosa a costo zero non va bene andate a fare in culo. Non chiamatemi più. Imparate l’educazione. Imparatela. Tu e Bernardi''. E butta giù la comunicazione, attaccandogli in faccia e commentando ''impari l'educazione, non può rompere il cazzo ogni volta e non fare nulla''.

''Ma chi era?'' chiede un'assistente di Sgarbi a un altro collaboratore. ''L'assessore Barelli'' risponde lui. La ragazza alza gli occhi al cielo e sospira. ''Che tolgano il mio nome dalle loro cazzo di cose, non li voglio più sentir nominare. E che tolgano il mio nome dalla loro cazzo di città capitale europea della cultura'' urla ancora Vittorio Sgarbi, prima di spiegare, con più calma, sempre davanti alle telecamere di Repubblica, cosa era stato a provocare la furiosa reazione.

''Questi qui non hanno una cazzo di lira – racconta, riferendosi a Palazzo dei Priori -, tu gli chiedi di fare una mostra, il Comune di Viterbo vuol fare le cagate per Natale, vabbè fagli fare le cagate. Ti chiedono di fare delle cose gratis, quando io mi rendo conto che il budget sarebbe 12mila euro, mettiamo, natralmente meglio dire di no. Mi viene in mente però che Francis Bacon ha fatto un Innocenzo X di Velasquez, ovviamente non puoi spostare il Velasquez, ma il culo vuole che io tanti anni fa abitassi nella casa di Innocenzo X e mentre inseguivo le piste di questo grande pittore abbia trovato un dipinto di Pietro Martire Neri, che è un pittore di Cremona molto bravo che ha fatto una copia perfetta del dipinto di Velasquez ed era l’unico italiano ch stava con Velasquez. Quindi casualmente ce l’ho io. Poi ho detto: gli mettiamo affianco un grande pittore che si chiama Kokocinsky che ha fatto una variazione sopra lo stesso soggetto di Velaquez e siamo già a due. Tra l’altro Kokocinsky abita a Tuscania. Quindi, gli mettiamo vicino un disegno e un dipinto di Francis Bacon che sono di una collezione privata e che rappresentano Innocenzo X: più di così che cazzo vuoi fare?”.

“Fai una cosa divertente, pensata con quattro opere che nascono nello stesso spirito – conclude -, neanche ti dicono che non lo vogliono. E costava 12mila euro. E allora andate a…”.

La figura edificante del Comune di Viterbo in diretta tv è servita.

 

GUARDA QUI IL VIDEO DI REPUBBLICA






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