ANNO 14 n° 111
Sfrutta la malattia del figlio per ottenere rimborsi spese inesistenti
01/06/2017 - 02:01

VITERBO – Avrebbe presentato fatture false per ottenere il rimborso spese delle sue trasferte romane, durante la quali accudiva il figlio ricoverato all’ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Ma delle dodici mensilità presentate alla Asl viterbese per essere rimborsate, solamente tre sarebbero state reali: tre, come i mesi in cui l’uomo si sarebbe dovuta trasferire a Roma per stare vicino al bambino ricoverato nel più grande ospedale per minori della capitale. Tutte le altre, secondo le ipotesi della Procura, sarebbero state false: fatture realizzate ad hoc per ottenere dallo stato soldi senza alcuna difficoltà.

Rimborsi per la benzina, l’affitto di un appartamento o notti in bed and breakfast. Spese non indifferenti per ogni famiglia che si trova in difficoltà, e per cui il sistema sanitario italiano si offre di dare una mano. Un’agevolazione che anche il giovane A.O., padre del bambino, decide di sfruttare. Peccato che, poi, concluso il ricovero del piccolo, la famiglia abbia continuato a inviare alla Asl viterbese le richieste di rimborso. Almeno secondo quanto ipotizzato dalla Procura.

Rinviato a giudizio ieri mattina dal giudice per le udienze preliminari Savina Poli, l’uomo dovrà presentarsi in aula il prossimo 3 ottobre, davanti al tribunale in composizione collegiale. Su di lui l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, formulata all’interno del reato 316 ter del codice penale.






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