di Codadilupo
VITERBO - E’ dura da digerire per il Pd e per il centrosinistra in genere la sconfitta subita a Montalto di Castro. Talmente dura da far passare in secondo piano i successi ottenuti a Capranica, Ronciglione e, soprattutto a Tarquinia, unico paese con più di 15mila abitanti tra i sette chiamati alle urne per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali. A rendere ancora più amaro il boccone si aggiunge il fatto che il Pdl, anche attraverso i suoi esponenti nazionali, dall’altro ieri sera, usano la vittoria di Sergio Caci a Montalto come antidoto allo tsunami che li ha travolti dalle Alpi a Palermo.
Ha sbandierato al vittoria a Montalto il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: 'Nella provincia di Viterbo - ha detto tracciando la mappa delle ‘vittorie’ del Pdl - abbiamo strappato Montalto di Castro alla storica egemonia della sinistra, vincendo con il 55 per cento”. L’ha sottolineato la governatrice del Lazio Renata Polverini: “… per non parlare – ha sostenuto – della bella vittoria a Montalto di Castro”. L’hanno decantata i vertici romani del Pdl: “Abbiamo conquistato Montalto di Castro, governata da decenni dalle sinistre”. Insomma, Montalto di Castro e diventata una sorta di “aspirina” con cui il Pdl tenta di lenire i dolori elettorali che l’affliggono.
Ma chi proprio non riesce a capacitarsi della debacle è il Pd, anche se ora qualcuno ha cominciato a dire “io lo dicevo che…”, oppure, “… la cosa era nell’aria”. Ma ciò che sta facendo scoppiare le meningi a vertici provinciali e montaltesi del democratici è un quesito destinato a rimanere senza risposta: “Come è stato possibile?”.
Come è stato possibile perdere uno dei comuni più ricchi d’Italia qual è Montato di Castro? Una ricchezza dovuta in primo luogo all'Enel, che da anni paga milioni di euro di Iva per la mega centrale di Pian de Gangani? Come è stato possibile perdere un comune che incassa un'altra cospicua somma di Ici dall'impianto fotovoltaico più grande d'Europa, già in esercizio? Come è stato possibile perdere un comune, uno dei pochi se non proprio l’unico del Paese, i cui i residenti non pagano l’addizionale Irpef e dove il sindaco uscente, Salvatore Caria, ha già deliberato di applicare la tariffa Imu minima?. Come è stato possibile perdere un comune in cui, nei prossimi due-tre anni, sono in ballo contratti per alcuni milioni di euro per lo sfruttamento dell'immagine del parco archeologico di Vulci da parte della Telecom? Come è stato possibile perdere una sorta di paese di Bengodi, con teatro, palestra, megabiblioteca, parchi pubblici, sale polivalenti, edifici scolastici modello e una spiaggia attrezzata per portatori di handicap?
Come canta Bob Dylan in “Blowing in the wind”, “… risposta non c’è, o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà”. O forse, la risposta è più semplice di quanto si possa immaginare: il centrosinistra ha perso Montalto di Castro perché la gente ha voglia di cambiamento. François Hollande insegna: “Le changement c'est maintenant”. E la gente di Montalto ha percepito, a torto o a ragione, che il candidato sindaco proposto dal Pd, Paola Peruzzi, sarebbe stato nei fatti il proseguimento dell’amministrazione Carai, con i suoi pregi, ma anche con i difetti e non solo caratteriali. E ha cambiato. Se in meglio o in peggio si vedrà.
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