ANNO 14 n° 115
''Scuole chiuse, sicurezza è prioritaria''
Interdette fino al 5: tecnici all’opera per verificare lo stato degli edifici
31/10/2016 - 17:23

VITERBO – Cosa accadrebbe se un sisma colpisse la Tuscia? Cosa rimarrebbe delle decine e decine di edifici comunali se un terremoto di magnitudo superiore a 5 andasse a sconvolgere la città? Quali edifici rimarrebbero in piedi e quanti, invece, crollerebbero rovinosamente al suolo?

È la risposta a questi fondamentali e mai più attuali interrogativi che l’intera giunta comunale sta cercando di trovare. Una risposta concreta e scientifica, che si fondi su basi certe. Ecco il perché dell’ordinanza, firmata poche ore fa, con cui si è disposta la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado di competenza del comune di Viterbo. Asili, elementari e medie che fino a sabato prossimo ospiteranno, tra i banchi, solamente squadre di professionisti incaricati di verificarne lo stato. Gli studenti torneranno sui banchi lunedì 7 novembre, quindi. Discorso diverso per le scuole superiori della Tuscia. Il presidente della Provincia Mauro Mazzola ha infatti fatto sapere che, al momento, dopo le verifiche svolte all'interno degli istituti, le lezioni potranno riprendere regolarmente già da mercoledì 2. Anche l'università, secondo quanto si è appreso, sarà aperta dopodomani.

Tornando agli edifici di proprietà comunale, invece, i tecnici sono già all’opera da questa mattina: ogni centimetro quadrato delle 41 scuole verrà passato in rassegna per controllare la presenza di eventuali crepe e deterioramenti. Lavori questi, che, come sottolineato dallo stesso sindaco, rappresentano la ‘’priorità assoluta’’ per l’amministrazione.

''Non stiamo agendo in solitaria – dichiara il sindaco Michelini – stiamo seguendo le direttive nazionali. Il ministero dell’interno ci ha fornito delle schede di valutazione. Dopo averle completate si avrà una panoramica generale sullo stato dei nostri edifici. E laddove sarà necessario, interverremo. Solo allora potremo dire di aver fatto tutto ciò che potevamo''.

L’obiettivo da raggiungere è dunque quello della messa in sicurezza degli edifici pubblici, primi tra tutti le scuole. E per farlo il ministero degli interni, attraverso la protezione civile, ha elaborato un piano d'azione che prevede tre passaggi, uno conseguente all’altro. Il primo riguarda la rilevazione, ovvero l’analisi dettagliata e approfondita dello stato degli edifici. Ed è quello in cui al momento si trova Viterbo. Il secondo, invece la verifica della vulnerabilità sismica. ''Tradotto – spiega l’assessore ai lavori pubblici Alvaro Ricci – significa capire come reagirebbero le strutture ad un evento sismico. Se rimarrebbero in piedi assorbendo le onde, oppure cadrebbero rovinosamente al suolo''. Terzo ed ultimo passaggio, infine, l’adeguamento alle norme antisismiche. Realizzare, cioè, tutti quei lavori di restauro necessari.

Un percorso, questo, lungo e soprattutto costoso. La spesa prevista da palazzo dei Priori si aggira intorno ai 400mila euro. ''Abbiamo fatto una scelta molto coraggiosa, ma consapevole. Non possiamo rimanere attaccati al fatalismo e alla speranza che il terremoto non ci colpisca. Dobbiamo metterci a lavoro, e farlo da subito'', commenta il vicesindaco Luisa Ciambella, a cui fa eco il sindaco Michelini. ''Agiremo laddove ce ne sarà bisogno, mettendo a norma tutti quegli stabili che rappresentano il patrimonio artistico della città e quelli che invece ne rappresentano il futuro, come le scuole''. In questo momento parlo da padre – conclude – non metterei mai la vita di mio figlio a repentaglio''.





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