ANNO 14 n° 109
Scozia al bivio, oggi decide sull'indipendenza
18/09/2014 - 09:22

La Scozia all'appuntamento con la storia: oggi nel referendum sull'indipendenza gli scozzesi decideranno se rimanere nel Regno Unito o staccarsi per sempre da Londra. I sondaggi vedono il 'no' alla separazione leggermente in testa. Comunque andrà non mi dimetterò, promette Cameron. A Edimburgo oggi sarà presente anche una delegazione della Lega Nord, con Salvini.

Le operazioni di voto sono cominciate. I seggi rimarranno aperti fino alle 22 di questa sera (le 23 in Italia). 'Dovrebbe la Scozia essere un paese indipendente?' è il quesito che viene sottoposto ali scozzesi cui sono chiamati a rispondere 'Sì' o 'No'. Sono circa cinque milioni gli aventi diritto al voto, ovvero tutti i residenti in Scozia. E' prevista un'alta affluenza dopo che il 97% si è registrato nelle liste elettorali.

I risultati definitivi sono attesi per la mattinata di domani. Negli ultimi giorni i sondaggi hanno registrato i due fronti a distanza ravvicinata, con un leggero vantaggio per i 'No' ma troppo limitato per permettere una previsione chiara.

LE PRIME PAGINE DELLA STAMPA BRITANNICA - Il 'D-Day per l'unione': e' questo il titolo che il quotidiano britannico Times ha scelto per la prima pagina nel giorno del referendum sull'indipendenza scozzese con l'immagine della bandiera britannica. Il Guardian invece propone una veduta aerea della Scozia con il resto del Regno Unito sommerso dall'acqua e titola il 'giorno del destino'. Il Daily Telegraph pubblica una fotografia a tutta pagina con le due bandiere insieme, quella britannica e quella scozzese, accompagnate da versi del poeta scozzese Robert Burns del 1795. Il Daily Mail si chiede: ''E' questo il giorno in cui il Regno Unito muore?'', mentre il Sun nella sua edizione britannica scrive 'Meglio insieme'. L'edizione scozzese del Sun sottolinea invece la sua scelta di non schierarsi con una prima pagina che raffigura le mani nell'atto di segnare il proprio voto su un foglio bianco, sotto il titolo : 'Si o No. Oggi la Scozia comincia con una pagina bianca'. Il quotidiano scozzese The Scotsman punta su il 'giorno del destino' per indicare in prima pagina lo storico evento, mentre The Herald sceglie 'Il giorno del giudizio'.

GLI SCENARI POSSIBILI CON LA VITTORIA DEL 'SI'' 

* POLITICA BRITANNICA - Sarebbe un terremoto per Londra.

Prima di tutto per il premier David Cameron, che ha autorizzato il referendum scozzese. Sebbene abbia annunciato di non volersi dimettere in caso di secessione, la pressione su di lui sarebbe fortissima. Come del resto sul leader laburista Ed Miliband, accusato di non aver saputo tenere la presa su un bacino elettorale importante per il Labour come quello scozzese.

 

* STERLINA ED ECONOMIA - Molti esperti prevedono un crollo della sterlina e dei mercati nelle ore successive a una eventuale indipendenza. La Bank of England sarebbe obbligata ad intervenire per evitare problemi sistemici all'economia, a partire da una recessione. Grande incognita resta la valuta che userà la Scozia: Edimburgo vuole l'unione monetaria sotto la sterlina, Londra è contraria.

 

* MONARCHIA - Con la vittoria del 'Sì' si innescherebbe una crisi costituzionale, fino alla possibilità che dopo l'indipendenza gli scozzesi scelgano di rinunciare alla monarchia.

 

* CONFINI E PASSAPORTO - In caso di indipendenza non è escluso che 'sorga' un confine tra Scozia e Inghilterra, in seguito soprattutto a possibili politiche divergenti in tema di immigrazione. In tal caso si renderebbero necessari accordi per il libero movimento fra i due Paesi. Resta l'incognita sulla eventualità di utilizzare il passaporto per entrare nel nuovo Stato, dipenderà anche dallo status che la Scozia indipendente avrà nell'ambito dell'Unione europea.

 

* DEBITO PUBBLICO - Preoccupa anche la gestione del debito pubblico. Secondo i calcoli del National Institute of Economic and Social Research, la 'porzione' scozzese di debito britannico, che ammonta in tutto a 1700 miliardi di sterline, è pari a 143 miliardi di sterline.

 

* PETROLIO - Il primo ministro scozzese e leader del partito indipendentista, Alex salmond, ha le idee chiare: rischio espulsione dalla Ue in caso di vittoria dei sì? ''non credo proprio - ha risposto -, perché la Scozia', sottolinea il primo ministro di Edimburgo, 'ha il 60 per cento delle riserve di petrolio e di gas d'Europa. Dubito che la Ue vorrebbe fare a meno di no'.

ansa.it






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