ANNO 14 n° 116
Schiaffo futurista a Filippo Rossi si sbiadiscono i ricordi dei testimoni
07/12/2016 - 02:01

VITERBO – ‘’Un parapiglia generale, tanta confusione e all’improvviso l’arrivo delle volanti della polizia. Le sirene, la gente. Ma non ricordo altro. Forse Rossi c’era, forse no. Non lo so: sono passati anni’’. E’ una ricostruzione sommaria e decisamente poco chiara quella che la volontaria di Caffeina, Carlotta M., ha dato della notte del 14 luglio 2012. Per lei, chiamata a deporre come testimone dell’accusa nel processo che vede imputati Gianluca Iannone e Andrea Giannini, nemmeno la lettura delle sue precedenti dichiarazioni sono utili a ricordare: avrebbe completamente rimosso il momento in cui, secondo l’ipotesi della procura, il leader di Casapound Iannone e il 44enne viterbese Giannini sarebbero entrati nella sede della segreteria della fondazione Caffeina e avrebbero colpito al volto il patron della manifestazione, Filippo Rossi. Per poi rovesciargli addosso un intero bicchiere di birra.

‘’Ero lì insieme ad una mia amica e collega, sarà stata l’una di notte. Ma non so che cosa sia successo: ricordo la confusione, ma nient’altro. La stanza della segreteria è enorme e nel momento in cui in città c’è il Festival è un vero e proprio porto di mare: gente che entra e esce ogni secondo. Avrebbe potuto esserci Rossi in quel momento, ma oggi non saprei dirlo’’.

Delle dichiarazioni, quelle fatte in aula, davanti al giudice di pace Alessandro Mandolini, offuscate e confuse che vanno totalmente a contrastare la precisione e la puntualità di quelle rese immediatamente dopo la lite. Quella notte, infatti, agli agenti di polizia avrebbe dettagliatamente descritto quell’uomo ‘’alto circa un metro e novanta, rasato, con la barba lunga e una maglietta nera con sopra il logo di Casapound’’, con cui Filippo Rossi stava animatamente discutendo, prima di ‘’cadere a terra a causa di un forte colpo in faccia ricevuto dallo stesso’.

Ma oggi, a distanza di anni, di quei ricordi non rimane traccia. E al pubblico ministero non rimane ora che ascoltare l’ultimo testimone della sua lista, poi sarà il turno della difesa.

Si tornerà in aula il prossimo 4 aprile.





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