VITERBO – Un braccio di ferro lungo anni, che sembra destinato a concludersi nel modo migliore per la città. Una donazione al monastero di Santa Rosa a nome di Gianluca Iannone e di tutto il partito che lui rappresenta.
E non può che esserne contento Filippo Rossi, che dopo lo schiaffo ricevuto dal leader di Casapound durante l’edizione Caffeina del 2012, è pronto a porgere l’altra guancia. A ritirare, quindi, la querela sporta contro Gianluca Iannone e il 45enne viterbese Andrea Giannini all’indomani del 14 luglio 2012. Dopo che un gruppo di militanti di estrema destra fece irruzione nella segreteria dell’associazione e colpì al volto il suo patron, facendolo cadere a terra tra il fuggi fuggi generale.
Oggi, si apre un nuovo capitolo. Nessuna sentenza, ma una remissione di querela e l’impegno da parte di Iannone di compiere una donazione a favore del monastero di Santa Rosa: ''Il simbolo più bello e puro di questa città''.
Bocche cucite, ovviamente, sulla cifra. ''Si tratta di beneficienza, non di pubblicità'' sottolinea il suo avvocato Di Tullio.
Ancora niente di ufficiale: per le formalità si tornerà in aula, davanti al giudice di pace Alessandro Mandolini a metà maggio.
''Sono contento del risvolto sociale che questo episodio ha avuto a favore della città di Viterbo'' sottolinea Filippo Rossi. Una città, che, alle prossime elezioni comunali, spera di poter governare.