ANNO 14 n° 111
Scappa dalla guerra in Ucraina, finisce a processo a Viterbo
La donna č accusata di immigrazione clandestina. Aveva lasciato il paese nel 2014 insieme al figlio 18enne
23/07/2019 - 07:04

 

VITERBO - (a.v.) Scappa dalla guerra in Ucraina, finisce a processo a Viterbo. Ieri mattina, davanti al giudice di pace Fabio Ruffo, la cinquantenne O.K., accusata del reato di immigrazione clandestina. I fatti risalgono al 2014 quando nella ex repubblica sovietica scoppia la guerra del Donbass. La donna ha paura per la sorte del figlio 18enne chiamato a prestare servizio nell'esercito per combattere contro i russi. Per salvarlo dal fronte, l'unica alternativa possibile è fuggire. E così accade.

Arrivano nel nostro paese e presentano domanda per ottenere l'asilo politico. A questo punto succede però l'imprevisto: le autorità italiane concedono al ragazzo lo status di rifugiato mentre la madre viene invitata a raggiungere la frontiera e lasciare il territorio nazionale. Ufficialmente ''clandestina'', O.K. decide di restare in Italia per aiutare il figlio che non parla nemmeno una parola di italiano: ''Era senza soldi e senza lavoro. Non potevo abbandonarlo'', ha detto in aula la donna, difesa dall'avvocato Vincenzo Petroni.

La signora nel frattempo trova l'amore e nel 2016 si sposa con un viterbese. Presenta quindi nuovamente la domanda per il permesso di soggiorno, questa volta per motivi familiari, e si verifica un altro intoppo: i funzionari della questura si accorgono che ha vissuto per due anni in clandestinità. Il visto viene concesso, ma scatta la denuncia. Il processo riprenderà il 24 febbraio 2020 per la discussione.






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