ANNO 14 n° 116
Scandalo Asl, continuano le sospensioni
Nuovi provvedimenti per i dipendenti indagati a Belcolle
29/06/2017 - 07:14

VITERBO – Continua il pugno duro della Asl di Viterbo nei confronti dei dipendenti accusati di assenteismo e truffa ai danni dello stato. Ad essere colpito dalla sanzione disciplinare stavolta è Massimo Gavelli. Per lui, come è stato per tanti altri suoi colleghi nella sua stessa situazione, arriva la sospensione dal lavoro senza retribuzione per la durata di 6 mesi.

Da quando è scoppiato lo scandalo che ha colpito il reparto di immunologia e centro trasfusionale dell’ospedale Belcolle con ben 23 indagati tra dirigenti, medici, infermieri, tecnici di laboratorio e ausiliari, a seguito delle indagini della guardia di finanza ordinate dalla procura di Viterbo e concluse a fine gennaio, la dirigenza ospedaliera del capoluogo della Tuscia si è subito attivata per punire il cattivo e criminoso comportamento dei dipendenti incriminati.

I provvedimenti più duri hanno riguardato, nell’immediato, il licenziamento, per ordine diretto della Procura, di Stefania Gemini, infermiera e responsabile della segreteria di reparto, poco dopo, il licenziamento in tronco di Tiziana Riscaldati, dirigente di reparto, e delle dottoresse Laura Taschini e Maria Rita Guerrini.

Le sospensioni senza retribuzione, che variano da 1 mese di assenza forzata dal lavoro a un massimo di 6 mesi, hanno invece colpito un totale di 16 dipendenti tra medici, infermieri e ausiliari. L’ultimo provvedimento nei confronti di Massimo Gavelli si aggiunge ai precedenti di Rosaria Amato, Alvaro Saleppichi, Maurizio Trenta, Tonino Mancini, Michela Carone, Eliana Ferlicca, Daniele Piccioni, Simone Sampietro, Donatella Salvatori, Gaetana Benedetti, Ivrio Belano, Teresa De Siena, Raffaele Pellecchia, Francesco Caprini e Renato Mastrococola.

Sono solamente due i dipendenti che sono stati invece prosciolti.

Intanto la Asl di Viterbo sta provvedendo, a salvaguardia dei pazienti dell’ospedale Belcolle, a garantire la continuità medica e assistenziale del reparto in questione. Oltre a diluire nel tempo le numerose sospensioni, la dirigenza medica del capoluogo si sta occupando della sostituzione del personale cominciando a firmare nuove assunzioni in modo tale da rimpolpare il reparto ed evitare crisi di gestione dello stesso.





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