ANNO 14 n° 89
Sanna condannata,
dalla Corte dei Conti
La 58enne dovrà restituire mezzo
milione di euro alla Asl Roma H
28/12/2016 - 17:26

VITERBO – Patrizia Sanna dovrà restituire mezzo milione di euro alla Asl Roma H. E’ quanto, secondo i giudici contabili di Roma, la 58enne di Sperlonga, dirigente analista e responsabile dei sistemi informatici e tecnologici, avrebbe sottratto alle casse aziendali ricoprendo il suo incarico per oltre otto anni. Ruolo che la portò ad avere affari anche nel viterbese: è infatti alle piattaforme della società Isa che l'azienda sanitaria dei Castelli Romani si appoggiava per gestire i propri pc.

A Roma, due contratti quinquennali, che la Asl avrebbe stipulato con la Sanna, credendola dottoressa esperta del settore. Ma in realtà, nel passato nella donna, nessuna laurea ordinaria, né tantomeno specialistica: all’Università di Palermo non si sarebbe mai immatricolata.

Ed è per questo che, ora dovrà rispondere di truffa e falso presso il tribunale di Rieti. Nel frattempo, però, arriva la decisione della Corte dei Conti: dovrà restituire 548.359 euro. Una somma ingente, ma quasi la metà di quella a cui era stata condannata in primo grado. In appello, infatti, i giudici contabili hanno ridotto per Patrizia Sanna, la condanna da 894mila a 548.358 euro.

A nulla sono valse le dichiarazioni della donna, che in aula, si sarebbe giustificata dicendo che, nei faldoni in mano alla Asl, qualcuno avrebbe inserito quella falsa documentazione a sua insaputa e che, nonostante non avesse conseguito la laurea, avrebbe potuto ricoprire tranquillamente quelle mansioni svolte dal 2004.

Mansioni che riguardavano la manutenzione del sistema informatico e telematico della Asl di Roma H, che si appoggiava al sistema tutto viterbese della società Isa, esteso dall’azienda sanitaria della Tuscia anche a Rieti. Ma anche qui, degli illeciti: secondo la procura viterbese, la Sanna, assieme al dirigente generale della Asl di Roma, Luciano Mingiacchi avrebbe intascato periodicamente dai manager aziendali delle mazzette per mantenere in vita il contratto con la società Isa.

Per loro sono già arrivate le condanne dal tribunale viterbese: sulla 58enne di Sperlonga ora grava una condanna di tre anni di reclusione per corruzione e turbativa d’asta.






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