ANNO 14 n° 116
Sanitą, Valentini: ''Da regione scelte per un sistema pił forte''
17/04/2014 - 15:34

VITERBO - 'Riqualificazione della rete ospedaliera per ridurre gli squilibri e riaffermare il diritto alla salute dei cittadini. Una nuova rete di cure sul territorio per un nuovo modello di integrazione sociosanitaria, riducendo i costi e innovando l'offerta. Infine, regole certe sulla trasparenza con processi efficaci e riconosciuti di valutazione e controllo. Sono queste le tre scelte strategiche della Regione Lazio per costruire un sistema sanitario regionale più forte, coeso e integrato'. A renderlo noto è Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale.

'Un modello – prosegue Valentini – basato su novità importanti a partire da un bilancio virtuoso che nel 2013 ha visto i conti della sanità migliorare nonostante la riduzione del fondo sanitario. Il deficit chiude infatti a 610 milioni di euro, nonostante il taglio di 109 milioni di euro, e a fine anno il saldo è in positivo di 112 milioni di nuovi risparmi'.

'Tra le novità – spiega il capogruppo di Per il Lazio – lo sblocco del turnover e l'aumento delle deroghe per superare del tutto il blocco delle nuove assunzioni, così come il pareggio di bilancio dei conti della sanità a fine 2015. La Regione conta infatti di raggiungere questo risultato grazie a tre interventi che comporteranno notevoli risparmi: 1) il taglio agli sprechi nell'acquisto di beni e servizi pari a 278 milioni di euro, grazie alla Centrale Unica; 2) il ricalcolo della popolazione censita dall'Istat che porterà almeno 300 milioni di euro; 3) la razionalizzazione della spesa farmaceutica per 61 milioni di euro. Previsto anche un investimento di 31 milioni di euro per l'integrazione sociosanitaria, con il potenziamento della sanità territoriale e dell'integrazione sociosanitaria. In quest'ottica è stato aperto il tavolo delle regole sulle RSA (Residenze Sanitarie per Anziani) con imprenditori e organizzazioni sindacali'.

'Altra novità importante. Verrà razionalizzata la spesa senza tagliare l'assistenza. La spesa ospedaliera rappresenta oggi più della metà della spesa totale della sanità del Lazio, il 53% contro il 44% della media nazionale. Per questo la Regione è al lavoro sulla riqualificazione della rete ospedaliera a partire dai criteri di appropriatezza e riforma organizzativa, senza tagliare l'assistenza ma razionalizzando i costi di gestione. Verranno poi abolite le macroaree, con il potenziamento della sanità delle province Nord e Sud del Lazio, Viterbo e Latina. Il Santa Maria Goretti di Latina diverrà DEA (Dipartimento d'emergenza e accettazione) di II Livello. L'Ospedale di Belcolle di Viterbo, attuale Dea di I livello, sarà invece ulteriormente potenziato. Entro il 2016 sarà attivato anche il nuovo Ospedale dei Castelli. Inoltre – sottolinea Valentini – verrà completato il circuito delle Case della salute e avviato il progetto di presa in carico dei pazienti cronici. In tal modo la Regione porterà avanti la riorganizzazione della rete sociosanitaria territoriale a cominciare dalle strutture che hanno già avviato processi di trasformazione. Dopodiché, semplificazione della governance e taglio delle poltrone con la fusione tra ASL Rm A e ASL Rm E e la creazione di una nuova ASL, l'accorpamento tra Irccs 'Spallanzani' e Irccs IRE – ISG, con un'unica Direzione generale mantenendo le tre diverse direzioni scientifiche, e la chiusura dell'Agenzia trapianti, valorizzando le funzioni e le attività del Centro regionale trapianti con un risparmio di 5 milioni di euro'. 

'Infine – dichiara Riccardo Valentini – le ultime novità puntano ad un nuovo sistema di regole riguardanti norme di gestione, criteri di remunerazione, controlli e trasparenza. Provvedimenti con i quali la Regione vuole definire un nuovo patto di diritti e doveri tra tutti gli attori del sistema sanitario regionale, stabilendo budget biennali, riducendo a 90 giorni i pagamenti entro il 2014, potenziando il sistema dei controlli e rafforzando la trasparenza, anche con un nuovo portale Open Data. Scelte strategiche – conclude Valentini – Scelte per uscire definitivamente dall'emergenza e creare un nuovo modello di sanità al servizio del territorio e dei cittadini'.






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