ANNO 14 n° 88
Sanitą, la prima casa della salute sorgerą ad Acqupendente
19/03/2014 - 02:00

VITERBO – Tra maggio e giugno prossimi dovrebbe aprire i battenti, sebbene parzialmente, la prima casa della salute della provincia di Viterbo. Se il calendario fissato dal commissario straordinario della Asl Luigi Macchitella verrà rispettato, sarà la seconda del Lazio ad entrare in funzione. La prima è stata quella di Sezze, in provincia di Latina, inaugurata al governatore Nicola Zingaretti il 28 febbraio scorso. Il luogo prescelto è quel che resta dell’ospedale di Acquapendente.

Il progetto è stato inviato alcune settimane fa all'assessorato alla Sanità della Regione Lazio, il quale ha chiesto alcune integrazioni. Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi il faccia a faccia decisivo tra i tecnici regionali e Macchitella, dal quale dovrebbe scaturire il via libera definitivo al nuovo modello di struttura sanitaria che, secondo gli addetti ai lavori, è in grado di fornire un’assistenza territoriale efficiente ed efficace a costi notevolmente contenuti. Lo stesso sindaco di Acquapendente, Alberto Bambini, compreso che la battaglia per riportare l’ospedale agli antichi splendori è inesorabilmente persa, sta collaborando attivamente alla realizzazione della casa della salute.

Una volta ottenuto l’ok regionale, dato per imminente negli ambienti sanitari viterbesi, resta da risolvere il cronico problema dei costi. Macchitella conta di coprire una parte della spesa con i fondi già a disposizione dell’azienda sanitaria. Per il resto confida che la Regione metta mano al portafoglio, visto che punta moltissimo su tale tipo di strutture sanitarie per abbattere i costi, tanto da averne previste 48 in tutto il Lazio. Vista la situazione è quindi inevitabile che la casa della salute di Acquapendente venga aperta a step successivi.

Per avere un’idea sommaria su come e quanto la nuova struttura possa abbattere i costi basti ricordare che un giorno di degenza in ospedale nel Lazio costa in media 1300 euro, contro i 300 euro delle case della salute. Se ci fosse una rete efficace e capillare di assistenza domiciliare, la spesa crollerebbe addirittura a 25 euro al giorno per ciascun paziente.

Stando alle linee guida fissate dal ministero della Salute, il modello standard delle case della salute, prevede la dotazione di un'area d'accoglienza con lo sportello prenotazioni (Cup) e orientamento sociosanitario (Pua). Ai pazienti deve essere fornita un'assistenza primaria garantita dai medici di medicina generale e da pediatri. Il servizio sarà attivo dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7. Le strutture devono operare in stretto raccordo con la postazione più vicina del punto di soccorso mobile 118. Devono inoltre essere allestiti ambulatori attrezzati a disposizione dei medici di medicina generale. Sono inoltre previste attività specialistiche (cardiologia, ginecologia, pneumologia, diabetologia, oculistica, otorinolaringoiatria e altre), nonché ambulatori infermieristici, un centro prelievi e ambulatori per esami diagnostici. Una equipe multidisciplinare e multi professionale dovrà prendersi in carico i malati con patologie croniche e degenerative

Il piano elaborato dalla Asl prevede la realizzazione di una rete di case della salute in grado di coprire il fabbisogno dell'intera provincia. Dopo Acquapendente, infatti, dovrebbero esserne realizzate altre tre: Ronciglione, Montefiascone e Orte. Cioè laddove esistono strutture ospedaliere chiuse o in gran parte superate. I tempi dell'attuazione dell’intero piano sono tutti da definire. L'ostacolo principale da scavalcare è sempre lo stesso: i soldi.






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