ANNO 14 n° 89
Rugby - Serie B
Union sconfitta ma felice
per i punti di Robertino
A segno il ragazzo di 27 anni
con la sindrome della X fragile
05/01/2015 - 02:00

VITERBO – Le ultime settimane di dicembre hanno regalato, a ridosso delle feste natalizie, tanti momenti di Sport, quello con la ''s'' maiuscola, agli appassionati viterbesi. Il più bello non è andato in scena al Rocchi, dove c’è una squadra di calcio che insegue il ritorno tra i professionisti, né tantomeno al Palamalè, dove la Stella Azzurra di basket è tornata alla vittoria dopo un avvio di stagione così così. Lo show vero si è visto al Quatrini, teatro della palla ovale nella Tuscia

Qui, la Union Rugby Viterbo ha ricevuto la visita del Livorno, capolista del girone B. I ragazzi di Fabiani hanno perso, è vero, piegati 26-17 nonostante una buona prestazione. Ma nel finale, sono arrivati punti indimenticabili: quelli messi a segno da Roberto Ricci, ''Robertino'' per gli amici, che ha trasformato un calcio piazzato infilando il pallone tra i pali da una trentina di metri di distanza. La notizia ha raggiunto il cuore di tanti sportivi italiani, e trovato risalto anche sulle testate nazionali. Perché Roberto, 27 anni e da oltre quindici in forza alla compagine viterbese, soffre della sindrome della X fragile, una grave forma di ritardo mentale.

Vederlo alzare le braccia al cielo è stata una gioia immensa per i compagni, alcuni dei quali l’hanno visto crescere, e per i tifosi, tutti in piedi a spellarsi le mani per gli applausi. E pazienza se la Union ha perso, pazienza se ora la priorità per la squadra sarà la poule retrocessione (avversari i vari Cecina, Paganica, Arezzo, Modena e Bologna). Roberto, che si allena ogni settimana per guadagnarsi la convocazione domenicale, ha rubato il palcoscenico a tutti. ''Ha fatto tutte le categorie, senza sconti – ha spiegato a Repubblica il ds Marco Lanzi – anche se certo, prendiamo delle precauzioni per tutelarlo''.

Non fa il pilone ma l’ala, dove i contrasti con gli avversari sono più prevedibili. Stravede per i grandi della nazionale, su tutti Castrogiovanni e capitan Parisse, sogna la maglia numero 10. Ed è già tornato a lavorare sodo in vista dei prossimi impegni. Venite a vederlo, quando avete un pomeriggio libero. Il prezzo del biglietto lo vale tutto.







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