VITERBO – Due preziosissime collane del ‘700. In oro giallo e pietre. Ornate da diamanti, smeraldi e rubini. Per un valore totale, al momento del loro acquisto, di oltre 11 milioni di euro. Una cifra non indifferente se si pensa a quasi cinquanta anni fa.

È questo il ricco bottino di Patrizia A., originaria di Sutri, che avrebbe sottratto i pregiatissimi monili a casa della sua datrice di lavoro. Oggi parte offesa nel processo per furto.

‘’Mi sono accorta che mancavano le due collane e ho subito chiamato le forze dell’ordine per sporgere una denuncia. Erano gioielli di valore che tenevo sempre all’interno di una teca, non potevano essere spariti nel nulla. Ero sicura che fossero stati rubati’’ ha spiegato in aula. Aggiungendo, inoltre, come il mistero si sia dipanato ancor prima di prendere forma. Nel giro di pochissime ore. ‘’ E’ bastato l’arrivo dei poliziotti per far confessare il colpevole, la mia donna alla pari.’’.

Una persona fidata che da tempo aiutava la proprietaria di casa nelle più diverse faccende domestiche: ‘’E’ capitato che l’abbia lasciata da sola in casa. Quando arrivava, io uscivo per sbrigare delle commissioni o andare al mercato. Deve essere stato in una di quelle occasioni che si è impossessata delle collane.’’. Di cui però oggi non vi è più traccia.

Perché per la proprietaria, oltre il danno, anche la beffa. ‘’Subito dopo aver confessato il furto, Patrizia mi ha detto di averli buttati nella pattumiera. Ma non era assolutamente vero. Solo dopo ci ha detto di averle vendute ad un compro oro in paese per poco più di 500 euro.’’.

E così la corsa presso il punto vendita. ‘’Purtroppo al nostro arrivo, non abbiamo trovato che l’oro. Le collane erano state fuse: dell’antico splendore e valore nessuna traccia.’’.

La donna dovrà rispondere di furto davanti al tribunale viterbese. si tornerà in aula il prossimo 3 novembre.