ANNO 14 n° 89
''Rsa, un milione
per pagare le rette''
Michelini annuncia l'incremento dei fondi, ma mancano 300mila euro
19/10/2016 - 10:35

VITERBO - Un milione di euro per superare la vertenza rsa. La novità che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, chiudere il discorso delle rette per le residenze sanitarie assistite dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dell'Aforsat, è stata annunciata questa mattina in seconda commissione direttamente dal sindaco Leonardo Michelini, ascoltato in audizione insieme agli assessori al Bilancio Luisa Ciambella e ai Servizi sociali Alessandra Troncarelli. In aula anche la presidente Aforsat, Maria Laura Calcagnini, e i soci dell'associazione.

'Per il 2015 metteremo un milione e 85 mila euro per le rsa - nuncia il primo cittadino -. Abbiamo sempre fatto il possibile per poter dare risposte a chi usufruiva di un servizio che ha subito vicissitudini dopo che nel 2014 la Regione ha tagliato fondi al Comune. Ringrazio gli assessori Ciambella e Troncarelli e i dirigenti che in tutti gli incontri hanno ribadito l'impegno dell'amministrazione. Chi non ha i mezzi verrà aiutato completamente dal Comune, ma aiuteremo tutti in nome della giustizia sociale. Abbiamo revocato alcuni punti della delibera 142/2015 a seguito delle osservazioni del Consiglio di Stato. Presenteremo anche le nostre osservazioni, per salvaguardare sì il diritto all'assistenza ma anche per salvaguardare gli equilibri del bilancio. Faremo la nostra parte e provvederemo nei prossimi giorni a liquidare le strutture''.

''Per il 2015 metteremo un milione di euro sulle rette - annuncia il sindaco -, ma la Regione Lazio dovrà fare la sua parte, nella finanziaria regionale ci dovrà essere spazio per la parte rimanente che il Comune non riesce a coprire per le rsa: in fase di finanziaria regionale è il massimo, saremo incalzanti. Non vorremo restare gli unici a metterci la faccia e i soldi. Serve più coinvolgimento della Regione rispetto al 2015'.

'Abbiamo ben inteso quale fosse il problema finanziario - spiega l'assessore Ciambella -. Abbiamo deciso di utilizzare tutti gli stanziamenti, anche quelli del 2016, per coprire il 2015. Chi ha un Isee pari a 0, e sono sei persone, sarà coperto per l'intero importo. Per gli altri contribuiremo per il 70% della retta mensile di ogni paziente. Un milione e trecentomila euro è la spesa totale: l'amministrazione, con l'intenzione unanime di maggioranza e opposizione, mettiamo un milione e 85mila euro. Le rette rsa sono un problema sentito da tutt. Le liquidazioni alle strutture partiranno tecnicamente, con un minimo di elasticità, entro 15/20 giorni, coi mandati di pagamento per le residenze sanitarie che svolgono una pressione su pazienti e familiari notevoli. E' una soluzione solo per il 2015 perché è un anno particolare, speriamo l'ultimo di transizione. Ma non rinunciamo a dialogare con la Regione affinchè copra la quota che rimane, circa 300mila euro, con la legge di stabilita di dicembre. Noi non possiamo accollarci anche questa spesa, non possiamo coprire tutto noi. Chiediamo alle strutture, ora che i mandati sono imminenti, più delicatezza nei confronti dei rapporti con gli utenti. Oggi proponiamo una soluzione per il 70% della spesa: in ritardo, con tutte le aggravanti del caso, quando hai fame è meglio anche un po' di pane rispetto a un pranzo intero''. 

''Noi su questo tema, che ho definito una bomba a orologeria, non siamo mai stati fermi - dichiara l'assessore Troncarelli -. Posso dire, oggi, che forse uno spiraglio c'è. Partire dal tabù legislativo 2015, dopo gli sforzi del 2014, ha richiesto un impegno notevole, chiedo quindi il consenso unanime del consiglio a fronte di questa soluzione, Gli utenti rsa meritevoli di contributo sono 98, 6 con Isee pari a zero senza forme di sostentamento: per loro è previsto l'intero pagamento della retta. È' giustizia sociale: per me il criterio di proporzione per fasce è il migliore. A breve partiranno le elargizioni: gli utenti dovranno delegare il Comune ad erogare i fondi alle strutture. Anche con loro siamo d'accordo, penso che si possa tirare un sospiro sollievo'.

Ma non tutti in aula sono d'accordo. 'Dove li trovate i soldi?' Chiede Antonella Sberna. 'Abbiamo sposato gli stanziamenti per due annualità tutte sul 2015, anche quelle stanziate nel bilancio di previsione per il 2016 - risponde Ciambella -. Abbiamo recuperato un milione e 85mila euro, una variazione di bilancio non serve perché sono cifre già disponibili, possiamo iniziare a liquidarli subito. Lo stanziamento per il 2016 lo coprirà il 2017, per il resto dobbiamo capire cosa intende fare la Regione'.

Luigi Maria Buzzi sottolinea che si è arrivati a questa soluzione, auspicabile anche un anno e mezzo fa, solo a seguito dell'azione legale promossa da Aforsat, mentre Santucci va al centro di quello che resta il problema reale: chi resta ora titolare del debito con le strutture? Il Comune o il paziente? 'la 142/205 effetti ne ha prodotti eccome - dice il consigliere di Fondazione -, quell'atto aveva solo l'effetto di far arrivare i decreti ingiuntivi alle famiglie invece che al Comune. Aforsat ha fatto ricorso per questo motivo. Il regolamento fermo a questo punto viene abortito definitivamente? Perchè chiedete la quietanza alle famiglie se il rapporto è con le rsa? Le famiglie restano titolari del debito o no? Perchè senno a che serve la delega se voi pagate il 70% della retta? Come vengono assegnate le risorse? Se fate il pagamento in nome e per conto degli utenti e la Regione poi non contribuisce con i 300mila rimanenti, sono sempre i pazienti i titolari del debito?''. Dubbi condivisi dalla presidente Calcagnini. 'Ben venga questa soluzione, ma non è un contributo - chiarisce -, non serve darvi la delega. Le famiglie devono pagare la parte di competenza in base alla circolare 81 della Regione. È' una legge, non ce la inventiamo noi. Voi non date un contributo, è un'integrazione della retta. Il 10% che resta a carico delle famiglie non lo dobbiamo pagare noi, vediamo ora la Regione che dice'.

''La parte residua è quel 30% che non vogliamo venga imputata alle famiglie - aggiunge Ciambella -, vogliamo che lo copra la Regione. Ecco perchè incontreremo subito le strutture, per garantire tranquillità alle famiglie'.

E se Sergio Insogna attacca l'amministrazione sostenendo che ''avete fatto la modifica perchè Aforsat vi ha mandato la diffida', Marini chiude gli interventi con un paragone calcistico. 'Avete pareggiato in zona Cesarini al 99' come la Viterbese domenica scorsa - dice il consigliere di Forza Italia -. Se aveste avuto più coraggio in fase di approvazione di bilancio, questo problema poteva essere risolto prima. La parte dolce è che questa soluzione attenua la tensione, ma la parte amara è che siete succubi della Regione, che vi ha messo in questa situazione, guardando solo agli interessi di Roma. Non vi siete difesi. Lo hanno fatto anche con me. Mi dia retta, assessore, difendetevi e battete i pugni con la Regione Lazio'.

''Ci riserviamo di sottoporre quanto proposto dal Comune al nostro avvocato - commenta in ultimo Calcagnini - per capire il da farsi. I nostri associati per il momento è opportuno che non firmino nulla''. La querelle continua.





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