ANNO 14 n° 111
Rsa, ecco la riunione con le cliniche
Ieri incontro sindaco-Aforsat: verso un summit fondamentale con le strutture
10/12/2015 - 12:56

VITERBO – (An. Ar.) Residenze sanitarie assistenziali, brevemente e comodamente dette Rsa. Ieri incontro a Palazzo dei priori tra il sindaco Michelini e Maria Laura Calcagnini, presidente dell'Aforsat, l'associazione dei famigliari degli ospiti di tali strutture. La storia è nota, e in coda al pezzo si puiò trovare la ricostruzione cronologica degli eventi. Semplificando: da quando la Regione ha tagliato i contributi (per Viterbo, 1.2 milioni, mica brustolini), il Comune ha dovuto cautelarsi togliendo l'assistenza pubblica e costringendo anche quelli che hanno una piccola proprietà immobiliare, o qualche soldo in banca, a provvedere di tasca propria alle rette.

Ma si diceva dell'incontro. Michelini ha manifestato disponilità a risolvere una volta per tutte la faccenda, contando sui soldi reperiti in regione (''Dove c'è un bravissimo dirigente ai Servizi sociali e bilancio''): 300mila euro, che sommati ai 450mila trovati dallo stesso Comune garantiscono quasi la totale copertura per il 2015. La delibera incriminata (la numero 42 del 29 aprile, firmata dallo stesso sindaco, allora con l'interim dei Servizi) non si ritira, almeno finché non ci sono certezze da Roma, ma può essere modificata. Il ritiro invece è quello che chiedono da tempo gli stessi famigliari. Che per il momento non intendono recedere (e c'è da comprenderli) dalle azioni legali da loro intraprese a tutela, a partire dal ricorso alla presidenza della Repubblica.

Ma la vera notizia è un'altra. Già dall'inizio della prossima settimana (forse lunedì), il sindaco convocherà una riunione con i proprietari o i gestori delle residenze sanitarie assistenziali. Altre vittime della stessa situazione: scarseggiando gli introiti delle rette, non solo sono partite diverse messe in mora ai pazienti insolventi o alle loro famiglie, ma stanno arrivando anche diverse disdette di ospiti. Che trasmigrano altrove (per esempio tornando dai famigliari) perché non in grado di fare fronte alla rata mensile per la degenza. E con meno pazienti, le stesse cliniche presto dovranno licenziare il personale, i lavoratori. Insomma, una doppia emergenza, anzi tripla: sanitaria, sociale e lavorativa.

L'accorato appello di un nostro lettore

Intanto riceviamo e pubblichiamo la lettere di un nostro lettore, che si è firmato con nome e cognome ma che citeremo con le iniziali visto che quando si parla di salute è meglio mantenere il più possibile il rispetto e la ruiservatetezza. Eccolo:

''Vogliamo parlare di Rsa visto che tutto tace dopo le promesse che sembrano andare a buon fine della nostra Amministrazione comunale. Sono M. P., disoccupato da più di tre anni. Mia mamma è in una struttura Rsa ben conosciuta da gennaio, il Comune ci ha sospeso la compartecipazione per la retta... Ad oggi, parole tante, promesse pure ma di fatti concreti ad oggi nulla... Di fatto concreto c'è solo che stamattina recandomi in struttura Rsa per pagare la retta stabilita mi sono visto presentare un conguaglio di € 9500 che riguardano il periodo gennaio/agosto 2015. Non finisce qui: mancano altri 4 mesi perciò arriviamo ai 14000€: bel regalo di Natale. Se la nostra paciosa Amministrazione comtinua con parole e promesse era stato preso un impegno a risolvere per tutti gli aventi diritto che rientrano nei 13000 € di Isee, Si erano impegnati ad un tavolo con le strutture per rassicurarle ma ad oggi nulla che vogliamo fare a Natale dobbiamo portare gli osti delle rsa in piazza dall'amministrazione be no a natale loro stanno a gesteggiare  il problema è dei familiari visto che gli ospiti Ssa nemmeno sanno né che giorno è e nemmeno dove sono ... VOGLIAMO UNA SOLUZIONE CONCRETA A BREVE''.





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