ANNO 14 n° 88
Rottamati Sposetti, Fioroni e Parroncini
Renzi vince su Bersani a Viterbo
e nei principali centri della provincia
L'apparato del Pd riesce a ''controllare'' solo i piccoli centri
26/11/2012 - 08:15

VITERBO - Ora si arrampicheranno sugli specchi, diranno di tutto, sosterranno che il risultato è stato inquinato dalle truppe cammellate del Pdl o del Fli che hanno invaso i seggi elettorali. Tutte boiate. Il risultato delle Primarie del Centrosinistra a Viterbo (e provincia) è inconfutabile: Matteo Renzi ha di fatto rottamato il Triumvirato Ugo Sposetti – Giuseppe Fioroni – Giuseppe Parroncini. Quest’ultimo, in verità si era auto- desaparecido dopo lo scandalo dei fondi regionali ai partiti (tutti).

Che per il Triumvirato sarebbe stato un risveglio amaro lo si era capito ieri sera quando, la responsabile della campagna di Renzi, a reti unificate, aveva annunciato: ''…vinciamo a Viterbo, la città di Sposetti e Fioroni''. E in effetti, nel capoluogo e frazioni Renzi ha ottenuto 1.562 voti, inchiodando il segretario nazionale del partito Pier Luigi Bersani, sostenuto da tutta (ma proprio tutta) la nomenclatura del Pd, a quota 1.252. Se si tiene conto a Viterbo hanno votato complessivamente in 3.771, si evince che meno di un terzo dei votanti ha rispettato gli ''ordini di scuderia''.

E pensare che solo pochi giorni fa Sposetti aveva vaticinato: ''A Viterbo Bersani vince al primo turno''. E il suo miglior nemico, Fioroni, aveva aggiunto ''Vince Bersani, non ho dubbi''. Ma a dare appieno segno della sconfitta totale del triumvirato ci anche i risultati di Civita Castellana, Tarquinia e Montefiascone. Cioè nei principali centri della provincia. E che dire di Vignanello, roccaforte del centrosinistra d’osservanza Fioroniana, dove Renzi ha surclassato Bersani 116 a 71.

Sposetti – Fioroni - Parroncini (e tutti i loro epigoni) diranno anche che in realtà, nella Tuscia, Bersani ha ottenuto 7.728 voti, pari al 44,59%, e Renzi 6.225 voti, pari al 35,92%, su 17.353 voti espressi. Quindi ha vinto. Detto così potrebbe sembrare vero. Bersani, infatti, ha formalmente vinto, ma il triunvirato ha perso e di che tinta. Ha dimostrato di controllare in parte il consenso interno, quello dei pacchetti di tessere, del sottobosco, delle conventicole, della distribuzione di qualche posto di potere e di un po’ di frattaglie. Ma non ha più il consenso della gente, di coloro che si sono recati a votare ''liberamente'', che non hanno alcun collegamento con l’apparato. Dei cittadini, in una parola.

Ora, il Triumvirato si sta leccando le ferite e già medita la vendetta da consumarsi domenica prossima, al turno di ballottaggio. E’probabile che Bersani, anche grazie al travaso dei 2.880 voti ottenuti dal leader del Sel Nichi Vendola, riesca ad aggiudicarsi la sfida nel Viterbese. Ma per Sposetti – Fioroni – Parroncini nulla sarà più come prima. Il loro ''regno'', come quelli dei vari rais nordafricani, vacilla. Una piccola scossa potrebbe bastare a farlo crollare rovinosamente.





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