di Roberto Ragone
VITERBO - Venerdì 6 dicembre, sabato 7 e domenica 8, Ronciglione si trasformerà in una grande fucina di cultura, un’esplosione di avvenimenti legati alle sei facce fondamentali dell’arte, come sei sono le facce del cubo, che idealmente poi si moltiplicheranno in maniera esponenziale, e precisamente: arti performative (musica, teatro, danza); arti visive (pittura, fotografia, disegno, computer grafica, arazzo e ricamo, video arte); arti plastiche (architettura, scultura, land art); cinema; letteratura; arti concettuali.
Il vasto e articolato programma si svolgerà dalle 10,00 del mattino fino alle 22,00, di modo che il fruitore potrà scegliere la performance a cui intende assistere, o la mostra che vuole visitare, o il concerto che vuole ascoltare, percorrendo a piedi le vie del paese, in piena libertà. Tutti gli spazi migliori sono stati messi a disposizione gratuitamente di questa coraggiosa e, per Ronciglione, nuova iniziativa che ha subito incontrato il favore di tutti i cittadini.
“Un’iniziativa nata dal basso”, dice l’assessore alla cultura Daniela Sangiorgi “nata da una richiesta di alcuni cittadini fra i più attivi nel campo artistico e organizzativo, e che hanno accettato di realizzare questa prima edizione con un budget che, dati i tempi, è stato necessariamente ridotto”.
Italo Leali e Alessandro Vettori sono stati i promotori di questa azione, attirando intorno al Cubo Festival tutte le forze professionalmente valide del paese, subito seguite da personaggi noti al grande pubblico e sedotti dall’iniziativa, come Paolo Crepet e Giobbe Covatta.
“Abbiamo soltanto messo giù un programma di massima”, dice Italo Leali “e l’abbiamo comunicato alle persone che conosciamo da tempo, estrapolando un insieme di professionalità che Ronciglione ha a disposizione, ma a macchia di leopardo. Cubo Festival le ha riunite, creando un gruppo entusiasta e ad altissimo livello. A Ronciglione risiedono moltissimi operatori culturali che vivono di cultura, ma che però sono costretti ad esportarla all’esterno. Cubo Festival offre loro un contenitore culturale di livello nazionale. Archietti, pittori, scultori, poeti, musicisti, attori, scrittori: ognuno di loro contribuirà a riempire questo cubo ideale, e a creare una società che attraverso la cultura può trovare una nuova forma di dialogo. Ad un certo punto abbiamo dovuto rifiutare parecchie richieste di partecipazione perché ormai il programma era sufficientemente ricco”.
‘Cultura’ è un vocabolo importante, complesso, che racchiude un’infinità di sfumature e di attività, ed è la base della civiltà di ogni nazione degna di questo nome. Ne è il fondamento, senza del quale una nazione non può essere costruita. Un palazzo, per reggere, ha bisogno che si scavi profondamente, che se ne creino le radici, e che queste radici siano fatte di buon cemento armato, per resistere agli scossoni del tempo. Analogamente, una nazione ha bisogno di ben solide radici culturali per avere una dignità ed un orgoglio nazionale, per creare nei cittadini quel sentimento che li fa sentire parte di un unico popolo, di un’unica famiglia. Purtroppo i fondi per la cultura sono i primi che subiscono dei tagli in tempi di difficoltà economiche, perché si pensa, a torto, che essa non renda. Non sempre la resa è calcolabile in dollari, in sterline o in euro: c’è una resa molto più importante, che non ha un prezzo o un valore che si possa calcolare sulle colonne di una partita doppia. Ed è questo l’obiettivo che ambiziosamente si propone Cubo Festival, pensato, ideato, proposto, organizzato da persone che avrebbero potuto tranquillamente continuare a fare il proprio lavoro, ma che, desiderando dare qualcosa di importante sia alla città di Ronciglione che, si spera, alla nazione tutta, hanno messo a disposizione le proprie competenze e la propria professionalità. Il programma integrale di Cubo Festival è visibile sul profilo Facebook della manifestazione.
