ANNO 14 n° 110
Roccarespampani,
Doria Pamphili e
palazzo Calabresi,
gioielli da valorizzare
19/08/2016 - 02:01

VITERBO – Palazzo Doria Pamphili, palazzo Calabresi e Roccarespampani. Ci sono anche tre meraviglie della Tuscia tra i 662 beni che la Regione Lazio, in collaborazione con il Demanio statale, ha individuato come immobili da valorizzare e riscoprire. E per cui verranno stanziati fondi appositi.

L’idea di base è quella di trasformare questi gioielli, inutilizzati e in stato di abbandono, in miniere d’oro da sfruttare – sempre nel rispetto della loro storia - per produrre ricchezza e incentivare il turismo dal momento che, allo stato attuale, rappresentano una spesa insostenibile per l’amministrazione, da cui non si ricava alcun profitto.

E allora cosa fare? La delibera di giunta a firma del presidente della regione Nicola Zingaretti parla chiaro. Queste strutture vanno reinventate. Destinate ad un utilizzo differente rispetto a quello odierno.

Sono 662, in totale, gli immobili segnalati nella delibera: si va dagli ex ospedali Forlanini di Roma, fino alla villa Le Tortore di Ponza, passando per gli appartamenti romani di piazza Goldoni e per le bellezze del Viterbese. O per il castello di Santa Severa, sul litorale laziale, che già dal 2014 sta vivendo una seconda e più frizzante vita. Ogni estate, infatti, da due anni a questa parte, viene riaperto al pubblico. E i turisti sembrano apprezzare: sono state più di cinquemila le visite registrate solo da giugno scorso.

Sulla scia positiva di quest’esperienza, dunque, Zingaretti & Co. hanno deciso di intraprendere la strada della valorizzazione e riscoperta per tutte quelle proprietà pubbliche che non godono certo di grande popolarità e ricchezza.

Gli immobili segnalati sono stati divisi in nove gruppi, ognuno dei quali è accompagnato da proposte di intervento mirato, che, in base alle caratteristiche strutturali e artistiche degli edifici, possono variare dalla vendita all’asta, alla permuta con altre amministrazioni pubbliche o a progetti speciali di riqualifica che possano restituire al territorio immobili di pregio.

E il palazzo di San Martino al Cimino, quello in via Calabresi e la splendida tenuta Roccarespampani, nel comune di Monte Romano, rientrano proprio in quest’ultimo gruppo, assieme ad altri sei immobili, il cui valore complessivo ammonta a 275 milioni di euro.

Un destino di certo più roseo, rispetto a quello che toccherà alle proprietà messe all'asta. Svendute al miglior offerente, adesso che sono diventate un peso per le tasche delle amministrazioni. E pensare che anche quei gioielli hanno contribuito a costruire la storia della nostra zona. 






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