ANNO 14 n° 89
Ritrovato bassorilievo di epoca romana rubato 50 anni fa a Castel Sant'Elia
Operazione dei carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale. Valore stimato per centinaia di migliaia di euro
11/05/2021 - 07:00

CASTEL SANT'ELIA - I carabinieri del Comando per la Tutela del patrimonio culturale hanno recuperato un bassorilievo marmoreo di epoca romana sparito quasi cinquanta anni fa da una chiesa di Castel Sant’Elia.

L’opera è stata rinvenuta a febbraio del 2020, in un esercizio commerciale del settore antiquario in Umbria, ma la notizia del ritrovamento è stata diffusa solo nei giorni scorsi. Si tratta di un cippo votivo scolpito su entrambe le facciate, risalente al II secolo dopo Cristo. Un manufatto riscontrato rubato nel 1973 in danno di una chiesa di Castel Sant'Elia e censito fotograficamente all’interno della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.

La scoperta è stata effettuata durante una operazione mirata ad opera del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale, con il supporto dell'Arma territoriale. Obiettivo: contrastare il commercio di questo genere di reperti. Il bassorilievo è stato posto sotto sequestro.

I funzionari archeologi che hanno potuto visionarlo, hanno definito il manufatto di ''straordinaria rilevanza storico-artistica'' attribuendogli un valore di svariate centinaia di migliaia di euro.

''All’esito dell’attività d’indagine – spiega una nota - è stata denunciata contro una persona in stato di libertà per la ricettazione del bene culturale''.

Sono in totale, a livello nazionale, 501.574 i beni recuperati nell’anno 2020 dai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, reparto specializzato dell’Arma con sede a Roma (Piazza Sant’Ignazio) posto alle dirette dipendenze del Ministero della cultura e che conta un organico di circa trecento ''Detective dell’arte'' distribuiti fra sedici Nuclei Tpc più una sezione (che coprono l’area territoriale delle venti Regioni amministrative), il Reparto Operativo ubicato a Trastevere con le sue tre sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsi e arte contemporanea, nonché vari Uffici, fra i quali la Sezione Elaborazione Dati che gestisce la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il database più antico ed esteso al mondo (oltre 1.300.000 files di opere da ricercare).






Facebook Twitter Rss