ANNO 14 n° 111
Rito abbreviato per l'omicida di Elena
Il gip valuterą se sottoporlo a perizia psichiatrica o emettere la sentenza
21/05/2015 - 02:00

VITERBO – (fla. lud.) Femminicidio Canino, domani sarà il giorno del giudizio per Gheorghe Dimitri, il 41enne reo confesso dell’omicidio della compagna avvenuto il 22 settembre scorso. Il gip Franca Marinelli deciderà se la perizia psichiatrica di parte su Gheorghe Dimitri sia sufficiente ad accogliere la richiesta della difesa di procedere con il rito abbreviato condizionato con la nomina di un consulente tecnico d’ufficio. Nel caso in cui, invece, il gip ritenga che nella perizia non ci siano elementi idonei a dimostrare che al momento del delitto l’imputato fosse incapace di intendere e di volere, allora il 41enne verrebbe comunque giudicato con rito abbreviato, beneficiando dello sconto di un terzo della pena.

Per Gheorghe Dimitri il pm Stefano D’Arma ha inizialmente chiesto e ottenuto il giudizio immediato; il suo difensore, l’avvocato Serena Celestini, ha invece chiesto il rito abbreviato con l’eventuale perizia psichiatrica sul bracciante. Nel frattempo la Celestini ha fatto svolgere una consulenza di parte che domani mattina presenterà al gip Marinelli.

Il bracciante è rinchiuso in carcere dalla sera del brutale omicidio e continua a non darsi pace. Al suo avvocato si è sempre detto pentito e non si capacita per quella reazione inconsulta, quelle sette coltellate inferte a Elena, la compagna con cui viveva da circa un paio di mesi al civico 31 di via Giannini, a Canino.

Erano le 22,30 circa del 22 settembre quando l’uomo è rientrato a casa e ha trovato Elena sul letto. Pare che lei avesse da poco ricevuto un sms da parte dell'ex marito e così hanno iniziato a discutere fino a quando Gheorghe ha perso la testa: è andato in cucina, ha preso un coltello e l’ha colpita ripetutamente al petto, al collo e al viso. Almeno 7 i fendenti che hanno raggiunto e ucciso la compagna. E mentre lei era agonizzante, riversa sul letto, ha avuto un momento di ravvedimento e ha chiamato i soccorsi e i carabinieri. Senza neanche specificare chi fosse e dove si trovasse, avrebbe solo ripetuto, in evidente stato di alterazione, ''Ho fatto un casino''.

Dopo aver confessato tutto ai militari è scattato l’arresto e, durante l’interrogatorio, l’uomo ha raccontato tutto per filo e per segno al gip Francesco Rigato che ha poi convalidato il fermo. ''Un omicidio d’impeto'' l’hanno definito gli inquirenti, una reazione inconsulta di cui ora pagherà le conseguenze.

Tra l’altro su Gheorghe Dimitri pende già una condanna a quattro anni e dieci mesi per maltrattamenti sulla ex compagna e abusi sulla figlioletta di lei che all’epoca dei fatti aveva sei anni. Fatti che risalgono al periodo che va dal 2010 al 2012, quando il romeno era legato a un’altra connazionale.





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