ANNO 14 n° 114
Riparte 'Cultura in Gradi', l'inferno di Dante e altre storie
Presenti la fotografa Vannicola e la curatrice d'arte Antonaci
14/10/2021 - 10:39

Viterbo - Per il quinto anno di seguito torna “Cultura in Gradi”, gli incontri aperti del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo (DISUCOM), che hanno l’obiettivo di creare attenzione sulle diverse aree di ricerca e didattica attive in dipartimento.

A partire oggi, 14 ottobre, il DISUCOM promuove e ospita una serie di incontri pubblici nell’aula magna di Santa Maria in Gradi. Cultura in Gradi 2021-22 si inaugura stamattina alle 10, con un incontro con l’artista contemporanea e fotografa Valentina Vannicola sul tema “L’Inferno di Dante e altre storie tra fotografia e letteratura”. Insieme all’artista, interverrà Simona Antonacci, curatrice d’arte contemporanea per il MAXXI.

Dopo il convegno primaverile dedicato dal Dipartimento ai 700 anni dalla morte di Dante, l’incontro interdisciplinare con le immagini dell’artista contemporanea diventano occasione per rafforzare un dialogo interdisciplinare particolarmente vivo nel contesto dei corsi del DISUCOM.

La ricerca fotografica della Vannicola è riconducibile al genere della staged photography, una tendenza della fotografia contemporanea a presentare come realistiche scene costruite secondo dinamiche proprie della cinematografia. I suoi progetti sono spesso concentrati sulla trasposizione fotografica di opere letterarie e racconti, che l’autrice mette in scena con meticolosi tableaux vivant. Per i 700 anni dalla morte di Dante, il progetto della Vannicola è entrato a far parte delle collezioni fotografiche del Museo MAXXI di Roma.

Nell'Inferno di Dante le potenzialità dei progetti precedenti vengono ampliate attraverso una resa corale delle pene e dei singoli dannati. La Vannicola presenterà 15 fotografie a colori, realizzate nel suo territorio d’affezione, Tolfa, nella Maremma laziale, con la partecipazione della comunità locale che si presta a inscenare le più diverse composizioni, trasformando le fotografie in un progetto comunitario e collettivo.






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