ANNO 14 n° 88
Rinascita gialloblu - Camilli: ''L'accordo c'è, vengo per vincere''
03/07/2013 - 16:07

VITERBO - Domani è la festa dell’Indipendenza americana, fuochi artificiali, partite di football e pic nic sui prati. Oggi è la festa della rinascita gialloblu, niente pic nic e partite, ma fuochi artificiali sì, e a profusione. Perché alle due e mezza, quando Piero Camilli con i figli Vincenzo e Luciano e l’amico Sandro Zucchi, esce dall’ufficio del sindaco a palazzo dei Priori e appare ai giornalisti in attesa, è festa grande per chi in questa città ama il calcio. Il calcio vero.

E’ fatta, l’operazione Castrense è fatta. Anche se. Anche se non è stata ancora firmata la convenzione per la gestione del campo sportivo (come anticipato del resto da Viterbonews24 già ieri), visto che i tempi tecnici per redigerla sono quelli che sono: “Ma per me la parola data vale come la firma, e anzi di più”, precisa subito Camilli. Che no è troppo accaldato, sorridente, giacca appoggiata sulle spalle, e sarà pure l’impressione, anche un po’emozionato. D’altronde, oggi si realizza quello che il Comandante voleva da tempo, e che i tifosi sognavano: Camilli arriva a Viterbo, arriva per vincere, arriva per garantire solidità e programmi societari, arriva per scalare i campionati, per dare certezze, per essere un modello di successo. Per fare, cioè, tutto ciò che gli ultimi presidenti della Viterbese, non hanno saputo fare.

E infatti: “Preparatevi a vincere campionato e Coppa Italia – annuncia l’imprenditore di Grotte di Castro, come se stesse parlando di partite alla playstation – Anche se dove andremo a giocare ci aspetteranno sempre, perché ci temono, questo è sicuro, anche se non ci spaventerà nessuno. Lavoreremo con serietà e dignità, con l’obiettivo sempre di vincere, ma anche cercando di instaurare un rapporto di collaborazione con le altre società della città”. Una risposta a chi ha ciurlato nel manico in questi giorni.

Ma come è andato l’incontro con Michelini? Camilli spiega: “E’ andato bene, è stato proficuo. Nel sindaco ho trovato una persona che ha molto a cuore le sorti della Viterbese, come del resto le ho io. Va riconosciuto merito anche a Sandro Zucchi, che è mio amico e che si è speso tanto perché tutto si chiudesse nel verso giusto. La Castrense giocherà a Viterbo e non appena possibile si chiamerà Viterbese, per adesso affiancheremo il nome Viterbo, i tifosi non debbono preoccuparsi di questo aspetto, possono stare tranquilli. Io, come presidente, faccio il bene della squadra e della città. L’allenatore resterà Solimina, con il quale ho già vinto campionati e coppe: lui sa già cosa deve fare. Saremo in ritiro da queste parti, e in settimana farò un sopralluogo allo stadio per orientarmi un po’. Per il resto, si occuperanno di tutto i miei figli, con Vincenzo che a Grotte aveva già preparato una squadra per vincere il campionato”. Così parlò il Comandante, prima di salutare e lasciare la parola alla prole. Ma questo lo approfondiremo tra qualche ora, in un altro articolo, perché anche Vincenzo Camilli ha detto tante cose interessanti. Per adesso basta così, è già tanta roba. Fuochi artificiali, insomma. E sì, valeva proprio la pena saltare il pranzo.






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