ANNO 14 n° 110
Rinascita Gialloblu - Camilli jr: ''E adesso rinforzi per stravincere''
Il presidente della Castrense Viterbo tra programmi e obiettivi della società
04/07/2013 - 04:00

VITERBO – Dopo Piero, Vincenzo. E poi Luciano. Di padre in figlio, la famiglia Camilli ha quella passionaccia per il calcio – e per le vittorie – che l’ha portata a grandi traguardi, prima con la Castrense, poi con il Grosseto, quindi ancora con la Castrense. E adesso a Viterbo, dove la società di Grotte di Castro si trasferisce per un progetto ad ampio raggio che comincia dall’Eccellenza e chissà dove ci porterà. C’erano anche Vincenzo e Luciano Camilli, ieri, ad accompagnare il Comandante nell’incontro in Comune che ha definito l’accordo (benché manchino ancora le firme). Entrambi giovani, entrambi uomini di calcio e in passato anche discreti giocatori sul campo. Entrambi disponibili ad arricchire le prime dichiarazioni paterne di “affare fatto”.

A partire dal nome che avrà la società: “Si chiamerà ancora Castrense – spiega Vincenzo Camilli, camiucia azzurra, cinta di tela blu, parlantina decisa – Speriamo di poterci aggiungere il nome Viterbo, per accontentare i tifosi, con i quali abbiamo parlato. Ne discuterò a breve anche con il presidente del Comitato regionale, Zarelli, ma gli stessi tifosi stiano tranquilli. E’ solo questione di tempo, di regolamenti, e poi tornerà a chiamarsi Viterbese. Anzi, vi posso già anticipare che abbiamo intenzione di rilevare il titolo storico, quello di Us Viterbese 1908, fallita alla fine degli anni Ottanta, per riabbinarlo al club”. Un po’ di pazienza, insomma, come accadde nella stagione 2004-2005, con la parentesi del Viterbo calcio che poi ridivenne Viterbese.

Poi il giovane Camilli affronta la questione tecnica, e si mostra ferratissimo in questo campo: conosce tanti giocatori, sia a livello calcistico sia a livello personale. Quest’anno ha visto alcune partite al Rocchi, e parte proprio da qui per far capire che la scintilla con i colori gialloblu è già scoccata, e s’appresta a trasformarsi in storia d’amore: “Ero allo stadio per la partita di playoff contro lo Spoleto, e sono rimasto colpito dall’entusiasmo dei tifosi. Una passione travolgente, che mi ha ricordato quella dei supporters maremmani durante i primi tempi della nostra gestione. Ecco, anche questo fattore ha inciso molto affinché l’operazione si concludesse nel migliore dei modi. Anche noi, come famiglia, ci metteremo tanta passione, e questo lo garantisco”. Poi, sulla squadra: “Solimina è preparato e vincente, ha già vinto con noi. Adesso è in vacanza, ma gli parlerò per capire dove si può intervenire. Sia chiaro: la Castrense è una squadra che avevo già costruito per vincere il campionato, adesso però dovrà stravincere. Allestiremo una società strutturata, già pronta per le categorie superiori, con direttore sportivo, addetto stampa e tutti i ruoli. Lo stesso vale per la squadra, a prescindere dai nomi che arriveranno. Abbiamo già gente come Daniele Federici, che ha giocato in serie B, oppure come Gianluca Toscano, che ha fatto 80 gol in tre anni. Ma non è questione di nomi: se andrà via qualcuno state sicuri che sarà per lasciare il posto a qualcun altro più forte, questa è stata sempre la nostra filosofia”. E quelli della vecchia Viterbese? “Vegnaduzzo mi piace, ma il problema non è lui (costa troppo, ndr). Pero Nullo mi faceva impazzire, lo volevo alla Castrense già da prima, così come conosco La Porta, Ibojo e gli altri. Ma ripeto, non è una questione di nomi. Tra poco saprete, forse già alla fine della settimana”. Poi l’iscrizione, entro il 15 luglio, il ritiro nella Tuscia (i primi di agosto), e il 15 settembre l’inizio del campionato. Cioè, l’inizio di una nuova era. Spettacolare, e targata Camilli.






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